REAL-NAPOLI 16/09/87:AMARO DI SPAGNA
Allo scoccare del 61° anno di vita, finalmente il nostro amato Napoli, dopo la trionfale conquista del tricolore ( 10 maggio 1987 ), si apprestava a calcare i campi della più prestigiosa delle coppe europee : la ( ancora ) Coppa dei Campioni. La formula era ancora quella dell’ eliminazione diretta, a partire dai sedicesimi di finale. Quindi, compresa la finale, la squadra vincitrice doveva affrontare appena nove incontri, contro i tredici disputati da Milan e Livepool, finalisti nel 2005. In qualche edizione a cavallo della metà degli anni ’90, le partite da giocare per arrivare fino in fondo erano addirittura diciassette, rendendo ( personalissimo parere per carità ) la competizione troppo lunga ed articolata. All’ epoca non esistevano i preliminari, era ammessa la partecipazione solo alle squadre campioni, più la compagine campione in carica. Al Napoli capitò l’ avversario più affascinante e pericoloso che l’ urna potesse scegliere : il Real Madrid di " Hugol" Sanchez, del " Buitre" Emilio Butragueno, del futuro torinista il baffuto Martin Vasquez, dello stantuffo Michel. Baldanzosamente ( ma non troppo considerando la forza degli azzurri ), Diego dichiarò: " Los comensos", ce li mangiamo. Purtroppo, nessun tifoso azzurro poté assistere di persona allo storico evento : la partita d’ andata era in programma nel catino del " Bernabeu", ed il campo dei non ancora " galacticos" era stato squalificato per due partite, a seguito delle intemperanze del pubblico madrileno durante la semifinale dell’ anno prima contro il Bayern Monaco. L’ UEFA costrinse i " bianchi" a giocare due matches a porte chiuse, come nel corso di questo anno all’ Inter. Poco male si pensò; senza l’ urlo dei 100.000 dei fans madrilisti, con il vantaggio di disputare il ritorno davanti al pubblico del S. Paolo, le possibilità del " novizio" Napoli non potevano che accrescere. Agli ordini dell’ arbitro rumeno Igna ( uno dei più famosi dell’ epoca ) il Napoli così si schierò per l’ attesissimo battesimo : Garella, Bruscolotti, Ferrara. Bagni, Ferrario, Renica. Sola ( Careca era infortunato, Carnevale si trovava in disaccordo con la società, tentato dalle sirene romaniste ), De Napoli, Giordano, Maradona, Romano. Il Real rispose con : Buyo, Chendo, Solana. Tendilo, Sanchis, Gordillo. Butragueno, Michel, Santillana, Gallego, Martin Vasquez. Contrariamente alle previsioni ( o alle speranze ? ), il Napoli sembrò soggiogato dal nome, dalla forza, dal fascino che evocava il nome del Real Madrid. Complice anche un Maradona non in serata di grazia, dopo appena 19 minuti, a seguito di un fallo in area di Alessandro Renica, il Real vide premiati i suoi attacchi incessanti, grazie ad un rigore trasformato da Michel. Fortuna che il portiere Garella era in stato di grazia, altrimenti…Però, verso la fine del tempo, a Bruno Giordano capitò una ghiottissima occasione per pareggiare, a seguito di una uscita difettosa del portiere spagnolo Buyo, che si lasciò scappare un innocuo cross dalla destra. " Bruno – gol", stoppa perfettamente il pallone, si accentra, ma incredibilmente concluse alto sulla traversa, cacciando in gola l’ urlo di gioia di tutti i tifosi azzurri in trepida attesa davanti ai teleschermi. Questo episodio, rinfrancò gli azzurri, che all’ inizio del secondo tempo sfiorarono nuovamente il pari, con un palo colpito da Renica di testa in mischia. Ma fu l’ ultimo bagliore: gli iberici ripresero ad assediare la metà campo napoletana senza sosta, costringendo l’ intera squadra a chiudersi a riccio. Ci volle però, una sfortunatissima autorete a seguito di un tiro per la verità non irresistibile di Michel, da parte di " Rambo" De Napoli a garantire ai " bianchi" un rassicurante 2 -0 in vista del ritorno. Ancora Garella fu decisivo nel finale, ad evitare un passivo irrimediabile. Il retour – match al S. Paolo si presentava infuocato, ma questa è un’ altra storia….