SOLO VENTITRE’ I GOL SEGNATI DAI CINQUE ATTACCANTI AZZURRI, IL MERCATO PARTE DALL’ATTACCO

Ventitrè è il numero delle reti complessive realizzate dai cinque attaccanti che compongono la rosa azzurra. Un numero imbarazzante se si pensa che il solo Di Vaio, capocannoniere del torneo, ha spedito lo stesso numero di palloni in rete contando solamente sulle proprie forze. Grazie a lui il Bologna conserva un lumicino di speranza in una corsa salvezza che sembrava aver decisamente imboccato la strada di Torino. Proprio dal reparto avanzato partirà dunque il restauro in vista della prossima stagione del Napoli. Lo chiede a gran voce Donadoni e lo dicono, impietosamente, i numeri stagionali. Nessun attaccante azzurro ha ancora raggiunto quella doppia cifra che, per qualsiasi bomber, segna lo spartiacque tra una stagione positiva ed una incolore, se non addirittura pessima. Solamente Denis e Lavezzi, fermi rispettivamente a quota otto e sette gol, con due giornate ancora da disputare, hanno la possibilità di puntare la boa del numero doppio e salvare il salvabile. Gli altri rimangono a distanze siderali: Zalayeta 4, Pià 3 e Russotto con la casella immacolata. Inutile nascondersi dietro un dito poichè i tabellini, spesse volte nudi e crudi, non fanno altro che ribadire numericamente la limitatezza tecnica dell'attacco napoletano.

Servirebbe una rivoulzione per aggiustare tutte le lacune ma, molto più realisticamente, bisognerà accontentarsi di un restyling in grado di coprire le magagne principali, nella speranza che il buon Donadoni sappia fare di necessità virtù, recuperando e restituendo, ad un livello accettabile, qualche elemento di oggi per il futuro. Il riferimento è a El Tanque Denis, autore di una stagione deficitaria, che ha le attenuanti generiche del crollo dell'intera squadra nonchè di un adattamenteo non sempre semplice ed immediato per i sudamericani. Partirà in seconda fila, alle spalle di una prima punta di sicuro valore, che il mercato dovrà saper regalare alla rosa azzurra. Il tetto ingaggi e la mancata qualificazione ad una competizione europea riducono però drasticamente l'insieme delle possibili scelte. Floccari ha rifiutato la miglior offerta del Napoli per Genova – al di là di riaperture che non corrispondono alla realtà – mentre per Acquafresca, bravo ma ancora acerbo, dipenderà tutto dall'affare Milito/ Thiago Motta tra Moratti e Preziosi. Una pista complicata quella che porta al bomber cagliartiano là dove il Napoli ha necessità di colmare la casella della prima punta in tempi brevi, per evitare il rischio di ritrovarsi con l'acqua alla gola ed invischiato in aste al rialzo per accaparrarsi gli ultimi pezzi rimasti a disposizione. La prima linea dovrà garantire certezze in una stagione, la prossima, del riscatto e non degli esperimenti. Per questo Donadoni vorrebbe Borriello, perfetto come boa centrale di un tridente (vedi Genoa dello scorso anno) o in coppia con il Pocho. Lo scoglio maggiore è rappresentato dall'ingaggio – tre milioni di euro netti per tre anni – percepito dalla punta di San Giovanni a Teduccio poichè il Milan, alla ricerca di un'altra prima punta, potrebbe cedere alle avances di Marino di fronte ad una buona offerta. Un'offerta da doppia cifra, giusto per restare in tema. Una bella gatta da pelare la ricerca di alternative sul mercato italiano. Di Vaio, autore di una stagione stratosferica, è stato sondato ma non rappresenta una prima scelta: vuoi per l'età, trentatre primavere, vuoi per caratteristiche tecniche e fisiche che non si sposano al meglio con il progetto tattico di Donadoni. Sarebbe stato perfetto Giampaolo Pazzini ma nel mese di gennaio Marino non volle saperne nonostante la già acclarata insofferenza di Zalayeta all'ambiente partenopeo. Si è ritenuto saggio e opportuno non alterare gli equilibri di un gruppo in piena lotta Champions, a dispetto di occasioni di mercato da cogliere al volo.

E' rimasto il Panteron, con Russotto e Inacio Pià , e non è arrivato nessuno. Ora sono tutti e tre da sistemare. Forse. Paradossalmente è Pià, ultimo nella lista di gradimento fino a poco tempo fa, ad aver scalato posizioni, dopo le ultime buone prestazioni, ed avere maggiori possibilità di riconferma. Il placet di Donadoni sarà decisivo in tal senso. Non ha convinto lo "stage" di Russotto per il quale si prospettano due strade: il ritorno al Bellinzona in vista di una nuova destinazione o il meno probabile riscatto da parte del Napoli ed una successiva cessione in prestito. Arriverà sicuramente una seconda punta capace di giocare nel tridente e di disimpegnarsi alle spalle dell'ariete centrale. L'apertura di Donadoni: "Cassano? Mi piace e lo ammiro" non ha avuto nemmeno il tempo di essere sbattuta in prima pagina, con un titolone a nove colonne, vista la repentina puntualizzazione: "non bisogna gettare fumo negli occhi alla gente". Come non detto. Stesso discorso va fatto per Quagliarella, su cui si stanno muovendo da tempo Inter e Juventus. Meglio guardare altrove. E' più plausibile allora la pista che conduce ad Eder, seconda punta dell'86 che si è messa in luce con quattordici reti nelle file del Frosinone. Il giocatore è monitorato da gennaio dal Napoli ma piace molto anche al Genoa. La serie B è da sempre foriera di interessanti promesse così come Meggiorini (Cittadella), che ricorda molto il laziale Pandev, e Barreto (Bari), la cui rapidità lo avvicina al Pocho; senza contare Guberti, ormai promesso sposo della Roma. Il pallino di Donadoni resta però Palladino, attualmente in comproprietà tra Genoa e Juventus, giocatore maturato tatticamente ed in grado di interpretare l'esterno nel tridente così come richiesto dall'ex tecnico della nazionale. Resta da vedere cosa ne pensa Preziosi, sensibile all'argomento denaro, e soprattutto la Vecchia Signora, che vorrebbe allargare l'affare, magari inserendo uno dei gioiellini di casa azzurra. Bisogna infine capire cosa vorrà fare il Napoli da grande e se De Laurentiis avrà la forza economica per trattenere gli scontenti Hamsik e Lavezzi oppure è pronto al sacrificio di uno dei due. Gli appuntamenti per i rinnovi dei contratti, previsti per fine stagione, ci chiariranno definitivamente le idee.

 

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