Stavolta dal 4-3-3 al 4-2-3-1 mossa vincente. Dries in campo ci vuole

Sembrava l’ennesima situazione già vista in questa stagione: avversari in vantaggio al Maradona, Napoli incapace di reagire e di rimontare la partita. Ormai gli avversari hanno capito che per mettere in difficoltà gli azzurri sono sufficienti due cose: porre un giocatore tra le linee (e Deulofeu ha fatto questo) e poi chiudersi a riccio per subire meno tiri in porta possibile. L’Udinese ha fatto esattamente questo, senza troppo preoccuparsi del 4-3-3 più coperto con cui il Napoli si era presentato in campo. Il 3-5-2 di Cioffi era ordinato e preciso, ma niente di così trascendentale. Però il Napoli nel primo tempo era lento e compassato. Non aveva un uomo che scompaginasse i piani dei friulani. Nella ripresa però Spalletti non attendeva la solita ora di gioco per i cambi. Escludeva Fabian, uno dei peggiori in campo, per metter dentro Mertens e modificava l’assetto nel 4-2-3-1. Mai cambio fu più provvido. Osimhen non veniva servito più con la solita palla profonda che solitamente costringe il nigeriano a giocare contro due centrali (uno che lo marca, l’altro che si stacca se Osimhen va via in velocità). Stavolta il numero 9 si produceva in scambi stretti col sottopunta Mertens e chiamava al cross gli esterni Politano e Insigne. Il pareggio derivava da un calcio piazzato battuto da Mario Rui (bella la pantomima tra lui e Insigne con cui distraevano gli avversari prima della battuta del calcio piazzato). Sul secondo gol del nigeriano, bravissimi Politano e Di Lorenzo a scambiarsi il pallone col conseguente cross basso del terzino che veniva trasformato nel 2-1 azzurro da Osimhen. E fino alla fine il Napoli è andato avanti così, senza evitare però di correre il solito rischio con Mario Rui (che contrastava Soppy, per fortuna ancora fuori dall’area partenopea, comunque non visto dal disastroso Fourneau, capace al 90′ di ammonire il diffidato Osimhen per un fallo di mano inesistente e di regalare una punizione dal limite ai friulani).

Il Napoli vince e resta sulla scia del Milan, vincente anche con fortuna a Cagliari. Ma nella prossima a Bergamo, Spalletti dovrà inventarsi qualcosa. In primis dovrà sostituire lo squalificato Rrahmani (ma lì c’è già pronto Juan Jesus che scalpita). C’è poi la grana Di Lorenzo, il cui infortunio verrà giudicato man mano che passeranno i giorni. Infine c’è la seccatura più grossa: la già citata squalifica di Osimhen. E lì è prevedibile il ritorno al 4-3-3 con Dries titolare nel ruolo di centravanti con Insigne e Politano ai lati. Il belga si lascia preferire a Petagna (anche se quest’ultimo torna disponibile dall’infortunio). Mertens può essere l’arma in più fine a fine campionato contro squadre chiuse in difesa, nel 4-2-3-1 insieme a Osimhen.

di Ezio Perrella

 

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