VIVES:"POSSO ESSERE IO L’ALTERNATIVA A BOGLIACINO"
In attesa delle decisioni del giudice sportivo, che stabiliranno se la gara del suo Giugliano contro la Vigor Lamezia avrà oppure no un senso, Peppe Vives da Afragola, ventiseienne dal futuro radioso, si appresta a vivere i suoi ultimi novanta minuti in casacca gialloblu. Gli ultimi di tre stagioni intense, un lungo filo rosso lungo il quale Vives ha ritrovato serenità, tecnica, ambizioni, dopo un inizio di carriera sin troppo travagliato, con una miriade di infortuni a tingere di grigio il futuro di una delle stelle più promettenti del calcio nostrano. Sant’Anastasia, Ancona, Juve Stabia, Nardò, Taranto, prima della chiamata di Maglione e le sirene del baby-progetto giuglianese: "Sono state tre stagioni eccezionali, costellate da grandi soddisfazioni personali e dagli ottimi risultati che, tranne quest’anno, ci hanno costantemente premiato. Un’esperienza straordinaria, decisiva sotto il profilo professionale, incredibilmente positiva per quanto concerne il bagaglio umano che porto con me". Tre stagioni che hanno forgiato quello che molti addetti ai lavori etichettano come il giocatore del futuro. Futuro che, come noto, dovrebbe fra non molto tingersi di azzurro, con Pierpaolo Marino pronto a blindarlo con un’opzione sul suo cartellino nel gennaio scorso. Una sorta di promessa di matrimonio. Ma a quando le nozze con la fanciulla-Napoli? La risposta è più rituale che non si può: "Di queste cose non mi occupo – si affretta a spiegare Vives – dal momento in cui preferisco delegare al mio procuratore (Filippo Fusco, ndr) che tratta in prima persona con il direttore Maglione". Perfetto. Una volta capito che su questo il quasi ex centrocampista gialloblu decide di chiudersi a riccio in retroguardia, snaturando quelle che sono le sue caratteristiche in campo, ci proponiamo comunque di riuscire a carpire le sue sensazioni, il suo stato d’animo in quello che è il momento decisivo della sua carriera. E lo facciamo scendendo nei dettagli tattici, nelle sue caratteristiche tecniche. Ad esempio, la convinzione che vorrebbe Vives a Napoli nella veste di vice-Bogliacino: "In effetti come caratteristiche tecniche siamo più o meno simili, anche se lui è più portato per la fase di impostazione mentre io cerco di metterci quel poco di dinamismo in più che mi consente di esprimermi al meglio negli inserimenti e sotto il profilo della velocità". Tutto chiaro? Sembrerebbe di sì, anzi no: "Però, va messa in evidenza una cosa: Vives è Vives e Bogliacino è Bogliacino, due calciatori e due uomini diversi. Per prima cosa, spero che il mio trasferimento a Napoli si concretizzi presto, perché ciò rappresenterebbe per me il coronamento di un sogno. Dopodichè, è chiaro che il posto in squadra si conquista con l’applicazione e con l’allenamento ed io sarò sempre, se tutto dovesse andare bene in questa fase, lì a farmi trovare pronto qualora il tecnico ritenga opportuno accordarmi fiducia". Mica scemo il ragazzo. Sono addirittura in molti a pensare che le sue caratteristiche tecniche, unite alla grinta ed al dinamismo che ci mette ogni qualvolta scende in campo, possano rivelarsi più indicate per un torneo come quello cadetto anziché per la terza serie. Quando glielo si fa notare, la sua reazione è tutta qui: "Così dicono" – sentenzia. Pragmatismo e idee chiare. Signore e signori, Giuseppe Vives.