A quando il disincanto?

Il Napoli è in uno stato di paralisi, sotto effetto di incantesimo. Come se Spalletti avesse imprigionato la magia in uno scrigno, in una spada di excalibur che nessuno riesce ad estrarre.

La verità è ben altra: come ammesso dallo stesso patron ci sono stati immensi ed imperdonabili errori da parte della società. Il problema parte da Marzo scorso, da quando Kim espresse la volontà di andare a giocare altrove. Non c’è stata programmazione, anche perché senza un DS come programmi? È arrivato Natan, impreparato e buttato nella mischia anche con ritardo. L’allenatore è stato scelto dal presidente senza pareri esterni. Il mercato è stato fatto acquistando incognite e l’acquisto più costoso della Serie A parte nelle gerarchie anche dietro Zerbin. Rudi Garcia e Mazzarri, dispiace dirlo, sono ex allenatori, fatti sedere sulla panchina dei Campioni d’Italia (!). In campo i calciatori non hanno un’anima, al primo cazzotto vanno KO come un pugile sul ring.  Sembra di rivivere l’anno dell’ammutinamento. Indimenticabili quelle partite divise tra Ancelotti e Gattuso, quando nella testa di molti sfiorò addirittura il pensiero della Serie B. Questo Napoli viaggia alla media di 1 punto a partita, non lontano quindi da quello del 2019/20. Urgono acquisti, ed anche con la massima velocità, perché Mazzocchi è entrato in campo e ha fatto come peggio non poteva. Nemmeno in un film dell’orrore.

Serve solo un miracolo a questa squadra, fragile e lasciata al proprio destino. Che si salvi il salvabile.

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