BISOGNA SAPER PERDERE

Inizio di campionato shock per la Juve, roba mai vista prima. Tante colpe ma anche una reazione da Signora…

Sarà perché è vecchia, che di solito è sinonimo di esperta, fatto sta che la Signora ha imparato fin troppo bene a gestire certe situazioni antipatiche. Partenza disastrosa di Allegri, un punto in tre partite, e se non fosse arrivata la ‘spintarella’ col Chievo chissà di cosa staremmo parlando adesso. Qualche fischio si è anche iniziato a sentire, ma è davvero poca roba di fronte ai record negativi che stanno inanellando i bianconeri. Un atteggiamento assolutamente in controtendenza con quanto si vede qualche chilometro più a sud. 

Direte voi: bella forza, questi vengono da quattro scudetti e una finale di Champions, qualche passo falso possono anche permetterselo senza sbraitare. È vero, ma ciò che colpisce è l’aplomb con cui la dirigenza ha incassato il colpo, sufficientemente appoggiata dai tifosi. Pazienza, è un nuovo progetto, dobbiamo sostenere la squadra e via discorrendo. Chiaramente il board juventino non può fare altrimenti, visto e considerato che in questa situazione ha non poche responsabilità. Dire addio a Pirlo e Tevez contemporaneamente è un po’ come se il Barcellona liquidasse Messi e Iniesta nello stesso giorno, con le debite proporzioni. Mettiamoci poi la cessione di Vidal e il quadro è completo. Tutte uscite inevitabili, per carità, in fondo erano stati i calciatori stessi a chiedere di andar via, ma le sostituzioni non sono state propriamente all’altezza. Khedira era un’incognita sul piano fisico, altrimenti il Real non l’avrebbe mai lasciato andare: gli andava preso come minimo qualcun altro per poter tirare il fiato. In avanti Mandzukic non è devastante quanto Tevez, è un buon centravanti ma non ha mai segnato tantissimo e non ha né la personalità né la fame sotto rete dell’Apache. Bisogna aspettare la crescita di Rugani e quella di Lemina e Dybala, pagati tanto ma pronti a chiudere buchi importanti. Nel frattempo si “tiene il carro per la scesa” e si attendono tempi migliori. Sempre che il Manchester City non lasci un ricordino di 5-6 palloni a Buffon: lì saremmo proprio curiosi di vedere che succede. 

Dicevamo, fatte le debite tare di programmazione, di soldi spesi e di trionfi pregressi, la Juve (e il Milan, va detto) per ora fanno da battistrada almeno sul piano della lungimiranza. Ad esempio, la stessa situazione a Roma sarebbe stata presa come una catastrofe nucleare, e infatti a Napoli sta già accadendo. Tre partite due punti, uno in più rispetto alla Juventus e uno in meno rispetto ai rossoneri di Milano. Fiorentina e Lazio a +4, Roma a +5 e Inter addirittura a +7 (ma come le hanno vinte?). Va bene, non è un gran momento, ok che i risultati non sorridono e il gioco sorride ancora meno, ma sono passate solo tre partite e la strada da percorrere è ancora lunghissima. Bollare Valdifiori come bidone, parlare già di esonero di Sarri, chiedere la testa di Giuntoli dopo due settimane di campionato è roba da Zamparini, da Cellino, on da persone normali insomma. Cerchiamo di recuperare un minimo di lucidità e diamo alla macchina il tempo di rodarsi, come fanno le squadre che hanno la cultura della vittoria. Per imparare a vincere bisogna anche saper perdere, specialmente quando è propedeutico per la crescita. Purché non diventi un’abitudine, questo è ovvio!

ANTONIO PAPA

 

 

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