CON IL 3-4-3 BRAGLIA VUOLE VINCERE SEMPRE

Difficilmente Piero Braglia rinuncerà a cuor leggero al suo 3-4-3. Contro il Napoli, il tecnico grossetano non potrà disporre del prezioso Macellari, che sulla corsia sinistra gli ha cambiato la vita, ma non sarà certo un giocatore a mutare il modo di giocare della Sangiovannese. L’esperto esterno ex Lucchese ha rimpiazzato il partente Lacrinini e, insieme a Fiumicelli, ha rappresentato l’unico innesto di rilievo in un mercato di gennaio andato avanti all’insegna dell’austerity. Eppure, nelle ultime nove partite la Sangio non ha perso neanche una volta, confermando progressi in fase difensiva e passi indietro in quella offensiva: le ultime tre partite si sono concluse sullo 0-0. Con queste credenziali, la matricola toscana vuol dare l’assalto al secondo posto per giocarsi il tutto per tutto a quei play-off che rappresenterebbero comunque un traguardo storico. Ma prima c’è il Napoli, e Braglia non si lamenta: "E’ sempre bello affrontare una squadra che ha ammazzato il campionato. Noi faremo la nostra partita, non abbiamo paura di essere impallinati ancora". Il tecnico della Sangio non si fida degli avanti azzurri, ed è per questo che chiede un’altra giornata di grazia al suo portiere Di Masi (’81), sorretto da una linea difensiva composta da uno fra Nocentini (’78) e Calori (’80) più gli intoccabili Scugugia (’70) e Franchi (’73). Nocentini ha buona tecnica, un rendimento costante e un buon fisico. Scugugia è il leader del gruppo, un grande motivatore che in campo non disdegna il corpo a corpo sfruttando un gran fisico. Arcigno, di solito è lui a posizionarsi fra gli altri due centrali, spesso gioca addirittura due-tre passi più indietro rispetto ai colleghi di reparto. Franchi è la mente della difesa, ma è un altro difensore che non eccelle sul piano della velocità pur mantenendo un rendimento costante grazie anche alla tanta esperienza che gli consente di uscire palla al piede dall’area. La retroguardia resta sempre molto bassa, dando modo al resto della squadra di attaccare in libertà. A centrocampo, Braglia dispone di uomini versatili. Capitan Caleri (’74) milita con i biancazzurri dai tempi della D. Rendimento costante, è bravo a spezzare il gioco degli avversari e ad aggredire il portatore di palla senza commettere scorrettezze, ma anche ad impostare l’azione nascente. Ottimo l’affiatamento con Danucci (’83), centrocampista incontrista con talento da vendere che a discapito della giovane età ha già avuto già esperienze importanti. In campo non si sente inferiore all’avversario e riesce ad avere un’ottima visione di gioco, eccedendo spesso in qualche leziosismo di troppo. Grinta da vendere e tanta quantità anche per il prezioso Mocarelli (’79), che lotta su ogni pallone da vero e proprio combattente. Tra i tre centrali di centrocampo, uno resterà fuori. Sulle fasce, si va verso l’impiego di Scalise (’81) a sinistra e di Morelli (’83) a destra. Resta da disegnare il tridente, che non potrà fare a meno di Ciccio Baiano (’68) affiancato dal giovane Fiumicelli (’85) e dall’altro napoletano Giglio (’73). Pronti a subentrare i rapidi Chaib (’84) e Sarno (’88).

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