“La sconfitta la vivo male e trasmetto questo malessere anche a chi mi sta intorno. La mia famiglia lo sa e si sono abituati. Quando arrivi in una realtà nuova, però, farlo comprendere non è facile. Non parlo solo dei giocatori ma di tutto lo staff e l’ambiente. Io se voglio lasciare un segno in loro, devo insegnare loro anche a viverla male. Il mio è un malessere psicologico ma anche fisico. La sconfitta mi abbatte per due giorni massimo, poi dalla sconfitta ho imparato le cose migliori. La vittoria invece a volte può essere effimera, la sconfitta invece ti fa leccare le ferite e ti fa capire cosa non è andato e ti fa crescere”.