Cura maniacale nella preparazione dei corner: arma devastante per il Napoli
Il Napoli dei record, artefice di una stagione letteralmente scoppiettante sia in Italia che in Europa, dimostra di poter usufruire di un’arma letale: capacità impressionante di sfruttare tutte le situazioni di palla inattiva, in particolar modo sugli sviluppi dei calci d’angolo. Fin dalle primissime battute dell’annata la compagine di Spalletti è riuscita a capitalizzare al meglio tutte le occasioni create da “palla ferma” e di fatto Il Napoli ha segnato la bellezza di quindici reti su sviluppo di corner, più di ogni altra squadra in questa Serie A
Anche all’inizio del campionato, in un periodo di leggero rodaggio per i partenopei, i calci d’angolo si sono rivelati spesso il colpo vincente e risolutivo di partite non del tutto abbordabili.
Già nella prima trasferta di Verona contro l’Hellas gli azzurri sono riusciti a sfruttare al meglio un corner, che ha portato al momentaneo vantaggio di Osimhen grazie alla sponda aerea di capitan Di Lorenzo. Passa meno di una settimana e il Napoli sfrutta ottimamente un corner anche nella gara casalinga contro il Monza, segnando la rete del definitivo 4-0 con il “Mostro” Kim Min-Jae, dopo l’esecuzione perfetta di Zielinski. Nel momento forse più delicato della parte iniziale della stagione, quando gli azzurri stavano perdendo a Roma al cospetto della Lazio, un angolo magistrale del solito Zielinski termina sulla testa di Kim, il quale timbra il cartellino dando il via alla rimonta degli ospiti. Altre circostanze da evidenziare si verificano nella gara ostica di metà ottobre in casa contro il Bologna, quando quasi allo scoccare dell’intervallo ci pensa Juan Jesus a pareggiare i conti sempre su situazione di calcio d’angolo. A Bergamo è l’asse Zielinski-Osimhen, ovviamente su corner, a risollevare il Napoli, protagonista di una grande rimonta dopo un inizio complesso caratterizzato dallo svantaggio firmato da Lookman. Anche nel 2023 il Napoli ha dimostrato di essere un rullo compressore in queste situazioni: la gara indimenticabile contro la Juventus è impreziosita dal gran gol di Rrahmani, il quale realizza in seguito al corner battuto col contagiri da Kvaratskhelia. Tocca poi alla Cremonese la stessa sorte, con il tapin vincente di Osimhen su sponda di Kim, ancora una volta nato da un angolo. Lo scorso 25 febbraio, al Castellani di Empoli, gli azzurri siglano entrambe le reti in situazioni del tutto analoghe, manifestando un potenziale estasiante e una capacità notevole di trovare tante variabili differenti quando vengono calciati i corner. Come di consueto, Zielinski, Kvaratskhelia e il terzino sinistro sono perennemente al centro di combinazioni vincenti in circostanze del genere. Un altro battitore ineccepibile è anche Eljif Elmas, autore dell’assist per l’incornata vincente di Amir Rrahmani che manda al tappeto l’Atalanta. Ultimo episodio da rilevare quello di domenica scorsa, con la compagine di Spalletti che sblocca il punteggio all’Olimpico Grande di Torino in virtù di un colpo di testa di Osimhen su angolo dalla destra calciato meravigliosamente da Zielinski.
Statistica eccellente, che trova un andamento straordinario anche in Champions League. Alla Johan Cruijff Arena lo stacco aereo di Di Lorenzo su corner di Kvaratskhelia permette al Napoli di portarsi in vantaggio, mentre contro i Rangers arriva la prima rete al debutto europeo per Leo Ostigard, servito perfettamente da Jack Raspadori, esecutore dell’angolo dalla sinistra.
Nel capolavoro più totale che il Napoli sta costruendo di giorno in giorno, una parte consistente è occupata dalla “cura maniacale” dedicata alla preparazione delle palle inattive e dei corner. Così si era espresso Luciano Spalletti ad una domanda posta proprio dalla redazione di Pianetanapoli.it alla vigilia di Napoli-Monza:“Vero la cura maniacale ma per tutto, perché si cura tutto al massimo anche se poi su palla inattiva abbiam preso gol… dobbiamo migliorare per esser più precisi. Abbiam fatto una fase di gioco importante, ora la fisicità dei calciatori sui calci piazzati è una bega da saper sopperire perché ti arrivano sette/otto brande difficili da marcare tutte, specie per quelli della nostra squadra che sono più bravi nella frequenza di corsa e nella rapidità mentre ne perdi in centimetri.”