De Bruyne arriva al Napoli: risolto il problema piazzati?
Kevin De Bruyne è un nuovo giocatore del Napoli. Arriva a parametro zero dal Manchester City, ha firmato un contratto di due anni con opzione sul terzo. Un rinforzo importantissimo per Antonio Conte. Nato il 28 giugno 1991, per De Bruyne parla la super carriera. 288 partite in Premier League, con 72 gol e 121 assist all’attivo, per citare solo alcuni numeri che poi vedremo più avanti nel dettaglio. È un trequartista, ruolo che ricopre sempre col suo Belgio, ma con Guardiola ha ricoperto anche tutte le posizioni del centrocampo. A seconda delle scelte dell’allenatore spagnolo. Giocatore dal piede sopraffino, alzerà il livello tecnico della squadra di Conte con la sua qualità palla al piede e la sua visione di gioco. Si parla appunto di un giocatore super versatile bravo in qualsiasi posizionamento e, soprattutto, può aiutare il Napoli a risolvere un problema importante. La problematica in questione è il forte deficit posseduto sui calci piazzati per i partenopei. Sono stati, in questo anno del tricolore, un problema importante che una squadra di questo livello deve risolvere.
De Bruyne arriva al Napoli: risolto il problema piazzati?
La croce e delizia del Napoli è stata in questi anni la mancanza di un giocatore che sapesse battere sia punizioni che calci d’angolo. Soprattutto i tiri dalla bandierina hanno fruttato per i partenopei pochissimi goal e pochissime azioni pericolose. Un dato che a questi livelli, soprattutto in UCL può essere fondamentale per una gara dentro-fuori che può farti crescere nel corso del tempo. In un calcio moderno in cui i calci piazzati rappresentano una risorsa tattica cruciale. La presenza di un fuoriclasse come Kevin De Bruyne può fare la differenza, specialmente in un contesto come quello del Napoli, storicamente deficitario in questa fase del gioco. Gli azzurri, nelle ultime stagioni, hanno faticato a trovare uno specialista affidabile nei calci d’angolo e nelle punizioni dirette, spesso affidandosi a soluzioni estemporanee o a giocatori poco dotati tecnicamente nel fondamentale. Al contrario, De Bruyne ha costruito parte della sua leggenda proprio sulla precisione e l’efficacia con cui calcia da fermo.
Un po’ di statistiche, la bravura di KDB sui piazzati:
Dal suo arrivo al Manchester City nel 2015, De Bruyne ha realizzato 10 gol su punizione diretta in tutte le competizioni (dato aggiornato a maggio 2025). Con una percentuale di conversione superiore al 9%, ben al di sopra della media europea. Ma è soprattutto nei calci d’angolo e nei piazzati indiretti che il belga si distingue. Oltre 30 assist derivano da calci piazzati (si considerano punizioni dirette e indirette), un numero impressionante che testimonia la sua capacità di leggere le traiettorie, scegliere il tempo giusto e servire palloni letali nel cuore dell’area. Nella sola Premier League, si contano più di 20 assist da corner dal 2015 ad oggi. Una cifra che nessun altro centrocampista ha eguagliato nello stesso periodo. In un Napoli spesso sterile sui calci d’angolo – appena 3 goal su corner (Entrambi McTominay contro Inter e Udinese e poi Buongiorno contro il Cagliari) nella stagione 2024/25 – l’arrivo di un giocatore come De Bruyne rappresenterebbe un salto di qualità immediato. Ricordando che dalla stagione 2014/15 alla stagione 2024/25 solo tre giocatori hanno fornito più di 10 assist ogni stagione, ovvero proprio De Bruyne, Lionel Messi e Mohamed Salah. Non solo per la sua capacità di calciare con precisione chirurgica, ma anche per l’effetto domino che la sua presenza può avere. Migliori palloni per i saltatori, più opzioni offensive e una variabile in più che può sbloccare le partite bloccate. Anche i rigori potrebbero essere un dubbio, Lukaku è un ottimo tiratore, ma anche il giocatore ex Chelsea lo è. In tutte le competizioni, ha calciato 11 rigori, segnando 9 e fallendone solo 2, con una percentuale di realizzazione dell’81,8%. Dimostra tranquillità anche dagli 11 metri, ma ovviamente avere uno come lui che il campo può marcarlo più di Lukaku spesso uscente, potrebbe essere fondamentale. Il Napoli aveva bisogno di questo colpo non solo per innalzare il marchio e cambiare anche rotta sul mercato ma, soprattutto, anche per un fattore tecnico sui calci da fermo.
A cura di Fortunato Condinno