E’ ancora presto per festeggiare, si o no?

ACCUSA:(PM LUIGI GIORDANO) La prima sconfitta casalinga del Napoli ha anche una matrice psicologica. Il vantaggio di più 18 sulla seconda ha illuso la gente che è già scesa in piazza ad imbandierare le vie con il marchio del terzo scudetto e con i commercianti ad inventare prodotti alimentari con dedica ai giocatori del Napoli. Di questo clima festaiolo ne ha risentito anche la squadra che in campo non è apparsa cattiva e feroce come altre volte. L’approccio infatti non è stato dei migliori e la concentrazione per vincere il match non è stata delle migliori. Capiamo che la gente ha sete di vittoria, sono trentatre anni che si aspetta questo scudetto ma senza avere l’aritmetica non è giusto festeggiare e crare un clima euforico per una squadra che non è abituata a vincere e deve rimanere con le mani sul volante. Su questo vi è un errore anche di parte della stampa che parla solo della partita in cui bisognerà festeggiare lo scudetto. Cortesemente calma e gesso.

DIFESA (AVV. ANTONIO LEMBO)

A scendere in campo sono i giocatori e non i tifosi. L’euforia della gente non può essere un fattore determinante o scatenante i risultati della squadra. Ad inizio stagione c’era un pessimismo cosmico intorno a questo gruppo con tante contestazioni da parte dei gruppi A16 e simili. E nonostante questo clima negativo la squadra ha fatto risultati più che positivo visto il cammino in campionato e Champions che sta portando avanti. Questa sconfitta, come quella ai rigori in Coppa Italia contro la Cremonese, sono un passaggio a vuoto che può starci in alcune gare. Non è giusto festeggiare con così largo anticipo nonostante l’ampio vantaggio rispetto alla concorrenti ma neanche deprimersi per una sconfitta contro la Lazio. Le torte e le uova di Pasqua di Osimhen o per celebrare altri calciatori ci sono sempre state e non per forza sono un deterrente. Sarà compito di Spalletti richiamare la squadra a riproporre quella cattiveria che finora l’ha contraddistinta. L’obiettivo è li a portata di mano e siamo certi che tutto l’ambiente è consapevole che nulla è ancora scritto ma va scritto con inchiostro indelebile al momento opportuno. Questi stop sono solo salutari per ritrovare la giusta grinta.

 

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