Primo libro su Kvara, l’autore:” Kvara è molto umile ed una speranza calcistica e non per la Georgia”
Per conoscere qualche retroscena in più sul libro dedicato a KVARA leggiamo l’intervista all’ autore Giorgi Kekelidze, che ha fondato la prima biblioteca digitale della Georgia ed è attualmente direttore generale della “National Parliament Library of Georgia”. Intervista realizzata da Mario Parisi per Napoli Today
L’intervista
Sig. Kekelidze, come e quando è nata l’idea di scrivere un libro su Khvicha Kvaratskhelia?
“L’idea di scrivere questo libro mi è venuta non appena ho conosciuto Khvicha. Ho pensato molto a quanto sarebbe stato corretto scrivere di un ragazzo di 22 anni e alla fine ho deciso. E’ un ottimo modo per dire grazie a questo meraviglioso ragazzo da un lato, e dall’altro è un ottimo modo per far conoscere meglio il nostro Paese agli italiani, un paese con una storia antica e con una grande esperienza del Rinascimento. Oggi Khvicha è il volto del nostro paese in Europa, una specie di locomotiva”.
Cosa troveranno i lettori all’interno del libro? Ci saranno alcuni racconti e retroscena inediti su Khvicha, che i tifosi ancora non conoscono?
“Nel libro parlerò della Georgia e della sua meravigliosa regione “Samegrelo”. Parallelamente ci sarà una storia sulla famiglia di Khvicha, su suo padre che era un bravissimo calciatore, sull’infanzia di Khvicha e altro ancora”.
Che ragazzo è Khvicha? Nonostante si parli tanto di lui in tutta Europa e sia ormai un idolo sia in Georgia che a Napoli, sembra che riesca sempre a rimanere umile e concentrato sul campo e sul lavoro da fare per migliorare ulteriormente…
“Khvicha è incredibilmente umile fuori dal campo, ed incredibilmente orgoglioso e sicuro di sé anche fuori dal campo. Queste due qualità lo rendono una persona meravigliosa e un ottimo atleta. Khvicha è molto laborioso e ama fanaticamente il calcio. Tutto questo è un ottimo prerequisito per diventare un grande calciatore”.
Cosa rappresenta in questo momento Kvaratskhelia per il popolo georgiano?
“Khvicha per il popolo georgiano rappresenta una speranza nel campo calcistico e non solo. Sono passati 30 anni da quando il nostro Paese è stato liberato dalla pressione dell’Unione Sovietica e abbiamo bisogno di sicurezza, successo e fiducia per il nostro paese. Per queste motivazioni, Khvicha è una delle figure più importanti”.
Sono sempre di più i tifosi georgiani che, partita dopo partita, fanno tappa a Napoli per veder giocare da vicino il loro beniamino. Può il calcio in questo caso essere utile anche per creare un’interconnessione ed uno scambio culturale tra due popoli ricchi di storia, seppur lontani geograficamente, come quello napoletano e quello georgiano?
“Ovviamente! Napoli è una città fantastica, magica. Sono stato qui per due volte e mi sono già innamorato delle sue belle strade e della gente calorosa. Le nostre culture hanno molto in comune, incluso il passato antico, il cristianesimo. Dante e Rustaveli esprimono lo spirito di una grande epoca. Ora, nella realtà moderna, il calcio può trasformare tutte queste potenziali somiglianze in legami stretti”.