ESCLUSIVA. "PRIMA DEI LAVORI, OGNI PARTITA ERA UNA VERA E PROPRIA GUERRA…"
In seguito all’articolo, pubblicato sul nostro portale due settimana fa, che denunciava alcune falle nel nuovo sistema di controllo del San Paolo abbiamo deciso di dar voce a chi si è coinvolto da vicino nella questione, intervistando uno steward, C. in servizio da quattro anni che ci ha spiegato, rispondendo ad alcune domande, quali sono ancora i problemi esistenti e quali invece sono finalmente risolti:
Ci illustrerebbe brevemente la giornata lavorativa tipo di uno steward?
“In genere arriviamo allo stadio quattro ore e mezza prima della partita; il punto di raccolta è la tribuna dove veniamo smistati dai responsabili ai settori dove svolgere servizio; per ogni settore di competenza ci sono due responsabili, quelli con pettorina arancione, che pianificano tutta l’attività; tra noi alcuni sono impegnati a controllare i biglietti subito dopo la zona rossa, la recinzione esterna, ed altri a controllare il regolare ingresso dei tifosi ai tornelli “.
Secondo la nostra indagine ci sono ancora problemi irrisolti, alcune falle nella gestione e nel filtraggio, com’è possibile che si riesca ad entrare ancora senza esibire il documento?
“Nel settore distinti, dove ho prestato servizio nel match in questione, non mi risulta ci siano stati tali problemi; è chiaro che forse data la grossa affluenza che si riscontra ad un’ora dal fischio d’inizio qualcuno può sfuggire ai controlli; ma le direttive che abbiamo sono chiare e inequivocabili: l’ingresso senza documento non è tollerato”.
Quali miglioramenti hanno apportato I lavori di adeguamento del San Paolo per quanto concerne il controllo e la sicurezza?
“La situazione è nettamente migliorata, prima dei lavori ogni partita era una vera e propria guerra. Personalmente ho subito minacce quasi ad ogni gara, a volte opporsi è improponibile, una volta ho ricevuto uno schiaffo per questo, le pare che per guadagnare 23 euro miseri possiamo rischiare la nostra incolumità? Credo che prima degli interventi circa sei persone su dieci riuscissero ad entrare anche senza biglietto; ora grazie ai tornelli almeno questo è praticamente impossibile e la situazione è di più facile gestione ed indubbiamente più sicura anche per noi addetti ai lavori”.
Quali sono i problemi ancora irrisolti che necessitano di ulteriori interventi, e quali soluzioni proporrebbe per risolverli?
“I problemi, come sottolineato dal vostro reportage, sono legati spesso da un sistema di prefiltraggio inadeguato, le serpentine risultano essere larghe, ce ne vorrebbero di più strette per consentire il passaggio di un'unica persona per volta; inoltre ci sarebbe bisogno di installare transenne di pre-incanalamento per garantire un ordine maggiore nelle lunghe file che si creano agli ingressi”.
In questi giorni c’è stato un accordo siglato tra il ministero dell`interno, il Coni e la Figc indirizzato verso l’adozione, negli stadi, dello steward di professione. Crede che questa scelta potrebbe portare benefici alla gestione del problema sicurezza?
“Ho sentito di questo accordo; credo che l’introduzione di corsi di formazione per steward che tendano a qualificare la figura professionale dello steward, aumentandone le responsabilità e l’autorità negli impianti sportivi, possano portare degli ottimi risultati nel controllo della sicurezza. Attualmente Il nostro lavoro è sottostimato e in qualificato; inevitabilmente i risultati non possono essere dei migliori”.