I nostri guerrieri azzurri: Victor Osimhen

Ultima puntata della rubrica sui nostri guerrieri azzurri.

Dulcis in fundo ecco il guerriero mascherato, il paladino degli azzurri, quello che con forza e potenza brucia l’erba con i suoi scatti poderosi. E chi se non Victor James Osimhen, il cecchino azzurro, l’uomo in più, quello a cui dai la palla sotto rete o in profondità e da buon Re Mida lo trasforma in gol. Il Nigeriano ha spazzato in un colpo solo tutte le perplessità sul suo conto. Spalletti lo ha plasmato e se oggi il 24enne centravanti azzurro è tra i migliori attaccanti in Europa e al Mondo, lo deve tanto al suo tecnico. Victor aveva vissuto le sue prime sue stagioni al Napoli tra alti e bassi. L’infortunio di due anni or sono al volto a San siro è stato per lui l’inizio di di una nuova era. La maschera è ormai il suo segno inconfondibile. Senza è come Superman con davanti la criptonite, è come Spiderman senza le sue ragnatele, è come Flash senza la sua velocità. Perchè ormai Osimhen è un vero supereroe che con i suoi poteri ha portato il Napoli alla conquista dello Scudetto.

Idolo ormai indiscusso dei tifosi e simbolo della squadra che ha stracciato il Campionato grazie a suoi gol. Lui per tutti è il nuovo Re di Napoli. Osimhen è ovunque nella città partenopea. Non c’è posto o gadget che non lo rappresenti. Tra le maschere più vendute con quella di Pulcinella, per non parlare delle vetrine della pasticcerie con le torte a lui dedicate; e poi le statuette del presepe a San Gregorio Armeno. Novello Re Magio che porta in dote lo Scudetto invece dei classici doni biblici. Il mantello da supereroe insieme alla sua maschera che ne ha fatto anche un fumetto. La Nigeria portata sempre con se. Un popolo che conosce bene il senso di rivalsa e di rivincita per la sua storia travagliata e per questo Victor, a Napoli, ha sentito subito di poter essere il paladino di una rivincita sociale oltre che sportiva.

Il suo nome, Victor, è il simbolo della vittoria, una vittoria storica contornata anche dai suoi successi personali. La corona sono solo di miglior cannoniere del Campionato Italiano ma anche di miglior attaccante della Serie A votato all’unanimità dagli esperti della Lega. Recordman anche in Europa dove solo Harry Kane ha fatto più gol di testa di lui. Quella di capocannoniere del campionato Italiano è un’impresa non riuscita ai suoi illustri predecessori africani Weah e Eto’o che hanno vinto in Italia con Milan e Inter. Farlo, poi, anche da Campione d’Italia è un’altra impresa che non riusciva al centravanti della squadra Campione d’Italia da ben 14 anni. Ultimo fu Zlatan Ibrahimovic con la maglia dell’Inter (25 gol per lui allora uno in meno di Osimhen). Didier Drogba come idolo della sua infanzia e per molti lo ricorda per la forza e determinazione e per come è capace di trascinare la squadra. L’ivoriano ha vinto tanto al Chelsea, ma lo ha fatto ad un’età già avanzata rispetto a quella che ha oggi Victor, che si candida ad essere l’attaccante africano più forte di tutti i tempi.

Numeri da capogiro i suoi nonostante anche quest’anno la sfortuna si sia accanita su di lui ad inizio stagione e nel momento clou a Marzo in Champions. Due gol nelle prime due giornate per Victor e poi l’infortunio al bicipite contro il Liverpool che lo ha tenuto lontano per ben sei gare tra campionato e Champions. Poi il rientro contro l’Ajax, nei minuti finali, dove da vero cannibale, nei minuti finali, segna il gol del 4-2 aggredendo la difesa olandese come un rapace sulla sua preda. E da lì altri 6 gol in 4 partite, con la tripletta al Sassuolo e i gol decisivi con bologna, Atalanta e soprattutto Roma dove realizza uno dei gol più belli della stagione con un tiro al volo in diagonale in corsa. Bellezza di un gol che farà al pari nella gara di ritorno proprio contro i giallorossi. Questi sono solo alcuni dei gol prepotenti per tecnica, forza e tenacia realizzati da Osimhen. Di cui il più indimenticabile resterà il gol dell’1-1 di Udine che ha sancito il matematico scudetto.

Il tabellino finale di stagione dirà che ha messo a segno in 39 presenze tra Campionato e Champions, ben 31 reti. 26 in Campionato e 5 in Champions League. Sono 50 in totale in maglia azzurra in 83’ presenze. A soli 24 anni, continuando così, e restando in azzurro ancora per molto, come sperano tutti, potrebbe superare molti dei suoi illustri predecessori e andare a scrivere il suo nome sul podio dei marcatori del Napoli di tutti i tempi.

Qualunque sarà il suo futuro, che speriamo resterà tinto di azzurro. Osimhen è e resterà l’icona di quella voglia di vincere esplosa nella serata di Udine con il suo gol simbolo dello Scudetto. Una serata che difficilmente dimenticherà come tutti i tifosi del Napoli. Per adesso, grazie Victor.

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