I PLAY-OFF NEL DESTINO DEL NAPOLI

Difficile raccontare dodici anni di storia in poche righe. Si può provare a farlo, ripercorrendo tutte le finali di una manifestazione vietata di deboli di cuore. L’introduzione dei play-off in serie C avviene nell’anno 1993-94. La seconda Lega nazionale si fa promotrice di un altro esperimento nel primo anno dei tre punti a vittoria. Un esperimento vincente, adottato dal calcio dopo il successo riscontrato negli altri sport di squadra. Tanto vincente al punto che anche le altre categorie stanno copiando il modello inaugurato per primo, nel girone B di C1, da due campane, Salernitana e Juve Stabia. Correva, come detto, il 1994 e per la prima volta fu introdotto un sistema utile a vivacizzare i mesi finale della stagione. Alla finale arrivarono due corregionali. Fino alla stagione 2000-2001, la finale è stata disputata in campo neutro: partita secca, la vincente in B. La prima sfida, come detto, è quella fra Salernitana e Juve Stabia. I granata di Delio Rossi hanno la meglio, al "San Paolo" di Napoli, sulle vespe di Roberto Chiancone. Reti di Tudisco (doppietta) e Breda. Nel ’94-’95, ancora una campana in finale, ancora una campana vittoriosa: l’Avellino di Zibì Boniek supera ai calci di rigore il Gualdo di Novellino, allo stadio "Adriatico" di Pescara. 6-5, penalty decisivo quello di Roberto Carannante. Nel ’95-’96, inaspettatamente, a tagliare il traguardo è il piccolo Castel di Sangro di Osvaldo Jaconi, che allo stadio "Pino Zaccheria" di Foggia ha la meglio sul più blasonato Ascoli di Enrico Nicolini, anche se solo ai calci di rigore (6-5): del napoletano Fusco il rigore vincente. Nel ’96-’97, allo stadio "Olimpico" di Roma, in finale c’è ancora una campana, il Savoia di Gino De Canio, costretto ad arrendersi all’Ancona di Fabio Brini che vola in B con una rete di Tentoni. Nel ’97-’98 per l’ennesima volta in finale c’è una corregionale, ma ancora una volta deve arrendersi all’avversario. Allo stadio "Del Conero" di Ancona, di fronte ci sono la Nocerina di Gianni Simonelli e la Ternana di Gigi Del Neri, che la spunta solo nei supplementari grazie ad una rete di Arcadio. Nel ’98-’99, altra finale tutta campana: allo stadio "Partenio" di Avellino sono messe di fronte la Juve Stabia di Giuliano Zoratti ed il Savoia di Osvaldo Jaconi. Per la seconda volta nella loro storia, le vespe sbagliano all’ultima curva e si arrendono al "mago" Jaconi che vola in B con le reti di Masitto e Nocerino. Nel ’99-2000, allo stadio "Curi" di Perugia, va in scena un derby marchigiano. Fra l’Ascoli di Enzo Ferrari e l’Ancona di Fabio Brini a spuntarla è proprio la squadra dorica, che con un pareggio dopo i supplementari (Baggio per i bianconeri, Ventura per i biancorossi) vola in serie cadetta. A partire dal 2000-2001, la finale prevede sia l’andata che il ritorno. Per inaugurare la nuova formula, ecco subito un derby siciliano fra il Catania di Guerini e il Messina di Florimbj. 1-1 l’andata, 1-0 per i peloritani il ritorno (rigore di Sullo) e serie B conquistata. Nel 2001-2002 subito la rivincita per gli etnei guidati nel finale di stagione dal duo Graziani-Pellegrino, contro il Taranto di Simonelli. 1-0 all’andata, in casa dei siciliani, che al ritorno tengono lo 0-0 sufficiente per andare in paradiso. Nel 2002-2003 la finale play-off è fra il sorprendente Martina di Patania ed il Pescara di Ivo Iaconi. 0-0 all’andata, 2-0 al ritorno (reti di Palladini e Cecchini su rigore): risultati che mandano di nuovo in B la squadra abruzzese. Nel 2003-2004, finale fra la matricola Viterbese di Carboni ed il solido Crotone di Gasperini. 0-0 all’andata, secco 3-0 al ritorno, con reti di Porchia e Vantaggiato (doppietta) che segnano il ritorno in cadetteria dei calabresi. La storia si ferma a questa partita: il futuro è ancora tutto da scrivere.

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