IL NAPOLI E’ "PRIMO"
Il Napoli è primo. No, non è un errore o una dimenticanza, a tutt'oggi la squadra di Reja merita un primo posto, seppur simbolico, per il gran campionato che sta facendo. I posticipi della Juventus ci hanno regalato grosse soddisfazioni, quella vetta soltanto illusoria ma che ha fatto sognare più di un tifoso, ma non è solo per quei due o tre giorni che si legittima il dominio partenopeo.
Se togliamo gli "alieni" juventini, siamo davvero straprimi in classifica. Tutti gli addetti ai lavori, in estate, si sono espressi in un coro unanime: la Juventus quest'anno farà campionato a sè. Troppo forte per i comuni mortali della B, Del Piero e soci sono onestamente troppo superiori per competere con le altre squadre, come previsto stanno lasciando soltanto le briciole ai malcapitati avventori. E come potevano non farlo, i bianconeri, caduti in disgrazia per cause non del tutto identificate. Forse conveniva a qualcuno eliminarli dal giro, poiché facevano incetta di campionati senza lasciare spazio ad altre compagini, che si vedevano sempre più frustrate, anche economicamente, per i mancati successi.
Il campionato di serie A diventava quasi una questione privata, vincevano sempre loro, salvo distrazioni delle ultime giornate, giornate di pioggia con arbitri compiacenti, e non sempre sotto le minacce presunte del dg Moggi e dei suoi scagnozzi. E dunque, come può questa società non primeggiare anche nel campionato cadetto, quando nelle proprie fila annovera campioni e vice campioni del mondo, "Palloni d’oro" e tanti altri fuoriclasse. Una miscela di calciatori vicini alla nazionale maggiore e quella Under 21 di Casiraghi. Non era difficile individuare quale sarebbe stata la squadra che avrebbe ammazzato il campionato anche con la penalizzazione (poi ridotta a 9) di 17 punti.
In questo torneo di B è molto difficile strappare qualche punta alla Juventus, e' capitato anche agli azzurri, nel girone di andata, in un San Paolo colmo in tutti gli ordini di posti, di pareggiare la partita, ma non di certo per i valori delle due formazioni. Ma facciamoci coraggio, perché presto raggiungeremo le vette che ci competono e saremo in grado di batterla, la Vecchia Signora.
Un giorno il Presidente Aurelio De Laurentis, intervistato sull’argomento Juve, affermò che era inopportuno tenere la Juve in B, poiché sarebbe stata una penalità più per le altre squadre che per loro stessi. Aveva già capito che sarebbe stato difficile superarla, ma non fu ascoltato, come in tutte le sue iniziative che, in questi anni, avrebbero potuto dare una forte spinta al cambiamento del calcio in Italia. La soluzione ideale sarebbe potuta essere quella di liberare un altro posto per la promozione nella serie superiore, in modo da avere tre promozioni dirette anziché due. Poi, bene anzi benissimo i playoff, ma per decidere la quarta promossa. In questo modo non si sarebbe lottato contro i mulini a vento, in una bagarre furiosa per quell’unico posto rimasto disponibile. Sarebbe stata un'opportunità per migliorare anche il prossimo campionato di A, che quest'anno presentava ai nastri di partenza squadre con una bassissima presenza di pubblico, a causa del loro irrilevante bacino di utenza.
Squadre di piccole cittadine, alcune neanche capoluoghi, molte provinciali; per svariati motivi, invece, sono rimaste fuori le grandi realtà metropolitane, con possibilità sicuramente diverse, che avrebbero arricchito l'intera Lega e avrebbero fatto comodo a moltissimi dirigenti di società, che adesso non si troverebbero a friggere il pesce con l’acqua.Le squadre di B che fanno notare la loro assenza in A sono identificabili, e sono molte, tant'è vero che per qualche anno non potranno ritrovarsi nuovamente assieme nella massima serie, come negli anni passati, a disputarsi il campionato più bello del mondo, una volta apprezzato in tutta l’Europa, una meta ambita per qualsiasi calciatore. Oltre alle già citate Juve e Napoli, navigano fuori dal calcio che conta società come Bologna, Genoa, Verona, Piacenza, Bari, e non dilunghiamoci ad elencare tutte le formazioni che hanno avuto un glorioso passato in questa categoria. Purtroppo però i posti disponibili per salire sono tre, e uno di questi dovrà passare per la “Roulette russa” degli spareggi ai Play Off.
Il Napoli, ci auguriamo, non avrà di questi problemi, se si continua su questa strada. Certo, il campionato è ancora lungo, ma adesso c’è grande ottimismo, nonostante le chiacchiere sul valore dei singoli e sul tecnico. Gli attuali risultati del Napoli stanno ormai convertendo tutti, compresi i "sapientoni", alla filosofia di allenatore e dirigenza azzurra. Adesso tutti sperano nella promozione, tutti ci credono, e alla fine saliremo tutti sul carro dei vincitori, senza trovare il pelo nell’uovo, senza perdere tempo ad identificare i meritevoli. Sarà gioia, per tutti i napoletani, nessuno escluso, neppure gli irriducibili criticoni.
Abbiamo fretta, non ci sarà più spazio per le polemiche. L’Europa ci aspetta!