JUVE STABIA-NAPOLI 3-1
JUVE STABIA (4-4-2): Petrazzuolo 6; Taccucci 6.5, Rinaldi 6.5, Grassadonia 6.5 (1′ st Di Napoli 6.5), Vanacore 6.5; Brutto 7.5, Agnelli 7, Andreulli 7, Marra 7; Verolino 6 (1′ st Ottonello 6.5), Castaldo 8 (46′ st Bernardo ng). A disp.: Benito, Dionisio, Scoponi, Avallone. All.: Di Somma 7.5
NAPOLI (4-4-2): Iezzo , Montervino, Romito, Maldonado , Cupi, Capparella (22′ st Trotta ), Amodio , Fontana (38′ st Vitale ng), Bogliacino ; Calaiò , Pià (22′ st Sosa 4.5). A disp.: Gianello, Briotti, Montesanto, Grieco. All.: Reja
ARBITRO: Damato di Barletta 6.5
Assistenti: Bianchi e Taiano
MARCATORI: 12′ pt aut. Romito (J), 15′ pt Agnelli (J), 44′ pt Calaiò (N), 24′ st Castaldo (J)
NOTE: spettatori paganti 5.155, incasso euro 79.725,94. Ammoniti Rinaldi, Maldonado, Castaldo, Fontana. Angoli 6-1 per il Napoli. Recupero: 2′ pt, 6′ st
dall’inviato a CASTELLAMMARE DI STABIA – "Vergognatevi, vergognatevi". E’ finita così, con i tifosi napoletani a contestare pesantemente la loro squadra sostenuti da tutto lo stadio. Gli improperi all’indirizzo di Calaiò e compagni hanno unito più che mai i civilissimi spettatori accorsi al "Menti". Attenzione però: fischi al Napoli, ma applausi a scena aperta al cuore della Juve Stabia e a Salvatore Di Somma, che ha avuto ragione nel preparare la partita in un certo modo. Il collega Reja ci ha messo del suo, con scelte tattiche cervellotiche che hanno dato modo alle vespe di chiudere la partita agevolmente. Nulla da eccepire per i padroni di casa, che hanno fatto loro un derby che finisce, a ragione, negli annali del calcio stabiese. Napoli brutto, svogliato, molle. Un disastro. Forse la peggior partita dei partenopei, che falliscono la prova derby e perdono l’ennesima occasione per chiudere il campionato. Per quello che si è visto in campo c’è da essere seriamente preoccupati. E’ arrivata la terza sconfitta di fila lontano da casa, e meno male che il Frosinone sta inciampando in casa perché in caso contrario anche la vetta sarebbe stata una bella favoletta che Marino vorrebbe raccontare sciorinando i grandi numeri di una squadra che si sta dimostrando piccola piccola.
Ha avuto ragione il gioco "pane e salame" di Di Somma. Difesa guardinga, centrocampo di sostanza e Brutto e Castaldo che hanno seminato il panico per tutta la partita. Il tecnico della Juve Stabia ha preferito giocarsi la carta Verolino proponendo un 4-4-2 comunque guardingo. Reja ha nuovamente proposto Montervino in posizione di terzino dopo il forfait di Lacrimini, che unitamente alla squalifica di Grava gli ha dimezzato la difesa titolare. A centrocampo ha trovato spazio Amodio, ma gli equilibri della squadra non hanno retto alle tante novità. La Juve Stabia si è fatta subito viva dopo pochi minuti. Marra ha battuto una punizione da destra, la palla ha vagato pericolosamente in area prima che Vanacore la spedisse leggermente a lato con un impreciso sinistro. Il Napoli ci ha messo poco a rispondere, ed ha impensierito la Juve Stabia con un cross dalla destra del propositivo Capparella che ha trovato la testa di Pià: palla fuori. L’azione è ripartita e la Juve Stabia, un po’ a sorpresa, si è portata in vantaggio. Castaldo ha preso palla sulla trequarti, ha saltato Romito ed è entrato in area dove è stato fermato da Montervino. La frittata l’ha combinata il rientrante Romito, che con un retropassaggio ha messo fuori causa Iezzo che non era fra i pali. Il gol ha tagliato le gambe ad un Napoli timido, che tre minuti dopo si è fatto nuovamente infilare. Ancora una volta è stato determinante un errore individuale: Fontana è scivolato a centrocampo dando modo ad Arigò di partire in velocità. Due contro uno, scambio con Verolino e assist di quest’ultimo per Agnelli che ha battuto un incredulo Iezzo. La Juve Stabia ha visto premiata la sua filosofia: Di Somma ha preparato la partita cercando di temporeggiare, chiedendo ai suoi giocatori di ripartire in velocità sfruttando ogni leggerezza del Napoli. Il doppio vantaggio ha dato modo alle vespe di difendersi con maggior ordine. Non si può dire che la Juve Stabia abbia smesso di attaccare, visto che dall’inizio della partita non lo ha mai fatto. Di errori, il Napoli, ha cominciato a commetterne in attacco. Due le occasioni capitate agli azzurri intorno alla mezz’ora. La prima ha visto ancora protagonista Capparella, che come già fatto ad inizio partita ha crossato da destra per Pià, che in area ha toccato palla insieme a Calaiò facendo finire la sfera a lato. Il Napoli ha anche provato a giocare palla a terra e in velocità, e al termine di una bella combinazione Pià-Capparella ha liberato Bogliacino il cui tiro è finito fuori. La Juve Stabia ha continuato a badare al sodo, spazzando senza troppo pensarci ed allontanando a più non posso la sfera dai piedi degli avversari. Il Napoli, e non avrebbe potuto fare diversamente, ha provato a rendersi pericoloso sfruttando tutte le sue individualità e nei minuti finali è riuscito a riaprire la partita. Poteva farlo con Pià, che ha raccolto in area di rigore un perfetto cross di Bogliacino ma, a tu per tu con Petrazzuolo, ha colpito la parte interna della finestra. A segnare è toccato a Calaiò, un minuto dopo la chiara occasione capitata al compagno: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Romito ha toccato di testa per il bomber palermitano che si è limitato ad effettuare un tap-in vincente.
Al rientro in campo la Juve Stabia si è presentata con due novità: fuori Grassadonia e Verolino, dentro Di Napoli e Ottonello, 4-5-1 senza veli per Di Somma. La ripresa, e non poteva essere altrimenti, è cominciata con il forcing del Napoli, che ha sfiorato il pari poco prima del quarto d’ora con Amodio, che ricevuta palla in area ha impegnato Petrazzuolo nel primo vero intervento della partita. La partita si è accesa, ed il Napoli ha cominciato a perdere brillantezza. L’affondo, tuttavia, è stato del tecnico Edy Reja, che ha tolto l’ottimo Capparella per dare spazio a Trotta inserendo poi Sosa al posto di Pià. Il Napoli ha smesso di giocare palla a terra, mantenendo tra l’altro quattro difensori nonostante la Juve Stabia giocasse con una sola punta. E neanche quattro difensori sono bastati a metà tempo, quando un lancio in profondità di Marra ha trovato Castaldo libero in area: un gioco da ragazzi battere ancora Iezzo. Le scelte di Reja sono state subito punite, anche se alla mezz’ora Calaiò ha avuto sui piedi la palla per riaprire la partita, ma a tu per tu con Petrazzuolo ha clamorosamente ciccato. E fino alla fine della partita, la Juve Stabia ha anche avuto modo di sfiorare il quarto gol con Agnelli, ma prima Iezzo e poi la mira imprecisa hanno evitato al Napoli un’umiliazione maggiore (e probabilmente meritata).