La tesi di Calzona
Campionato fermo per la sosta per gli impegni delle Nazionali, il Napoli si ritrova ad allenarsi senza il suo tecnico, infatti Calzona è impegnato in amichevoli con la sua Slovacchia. Gli azzurri si allenano lo stesso con lo staff rimasto a Napoli, che manda video a Calzona, che così riesce a seguire ciò che avviene a Castelvolturno. Da questo si evince quanto l’allenatore azzurro sia un perfezionista degli allenamenti e uno stakanovista del lavoro, ciò viene compreso ancora di più se si va a leggere la sua tesi per il corso di allenatore presentata a Coverciano. Infatti la sua tesi ha come oggetto “Allenare la linea difensiva a quattro con orientamento sulla palla” e sfogliandola è possibile prendere in esame le esercitazioni: “La prima esercitazione che propongo è chiamata in gergo uno-tre e consiste nella lettura di una palla lunga, con uno dei quattro difensori che va alla ricerca dell’impatto con la palla, mentre gli altri tre vanno in copertura preventiva. In questo tipo di proposta, non c’è la presenza dell’avversario a ridosso della linea difensiva: si tratta di un’esercitazione didattica svolta nei primi giorni di ritiro precampionato, con l’obiettivo principale di trovare tempi e distanze di fuga, senza la presenza condizionante dell’avversario che potrebbe allungare i tempi di apprendimento dell’obiettivo richiesto”. Allenare i movimenti difensivi è utile, soprattutto, in una squadra come il Napoli che difende a zona con riferimento alla palla e dove le situazioni di “palla coperta e scoperta” possono far sbandare la retroguardia partenopea. In poche parole i due concetti fondamentali sono questi: la palla è coperta quando l’avversario non può giocare liberamente la palla, mentre si dice “situazione di palla scoperta” quando il portatore può giocare la palla liberamente e la difesa si deve muovere di conseguenza. Le esercitazioni possono sembra simili, ma non è così: per ogni esercizio c’è una variante con il livello di difficoltà che aumenta sempre di più con l’inserimento di avversari. Per esempio la quinta esercitazione prevede: “In questo caso, viene presentata la stessa esercitazione precedente con l’aumento delle difficoltà: la proposta prevede la palla scoperta che punta la linea difensiva da distanza ravvicinata, in questo caso la fuga diventa subito a velocità elevata: l’inserimento di un solo avversario a ridosso della linea difensiva determina un aumento graduale della difficoltà dell’esercitazione. Raggiunto l’obiettivo che ci siamo imposti, si può aumentare la difficoltà dell’esercitazione aggiungendo avversari a ridosso della linea fino a un numero di quattro”. Questi sono alcuni esempi anche perché la tesi di Francesco Calzona è stata molto apprezzata dai colleghi ed è soprattutto molto articolata ricca di immagini e video, ma ciò ci fa comprendere come il tecnico azzurro sia un vero e proprio teorico del calcio, molto preparato e amante dei dettagli, anche di quelli più insignificanti.