L’allenatore nel pallone… ed i tifosi sono arrabbiati con lui
E’ come stanno incazzati, è chi li mantiene a questi tifosi, zona Via Duomo, a due passi da San Gennaro, un gruppetto di persone che discutono fra loro discutono la prestazione di ieri “V’arricurdate quanne se vennevene e sigarette? Tre pacchetti mille lire, o quart paghi dazio o pave sane sane, cinquecento lire, tale quale o Napule, tre vittorie, a quarta nun l’azzecca manco se lo pagano, sempre quanne ce sta a da a mazzata finale, è bast nun se ne po cchiù”, inizia bene il lunedì e la settiamana di passione, quella che precede la Pasqua, riusciamo a captare i colpevoli, secondo loro, Spalletti, Fabian e Zielinsky, “Ma o capisce chist ca Fabian e o polacco nun ponne jucà nzieme o c’amma fa nu disegn po fa capì? E’ ogni vot a stessa storia”.
Espressioni colorite che rendono bene l’idea dell’incazzatura e della lettura perfetta della partita, poi diciamo che sono chiacchiere da bar, che il tifoso parla con il cuore e non con la testa, ma a noi sembra di percepire che ne capiscono e anche tanto, “Ce vulessene ddujie allenatore, chist ca tenimme mo pe jucà fore casa, è n’ate pe jucà in casa, pecchè chist quanne joca a Napoli s’incarta sul’isso ca è na bellezz”, è uno spasso ascoltarli, è quante verità, hanno ragione da vendere, dette a modo loro, senza fronzoli o giri di parole, ma che colpiscono il bersaglio giusto al centro, è ma quelle so chiacchere da bar, è allora proviamo a capire.
Vorremmo sapere, visto che chi guida il Napoli è un attento osservatore dei dati, perché Osimhen è costantemente abbandonato al Suo destino la davanti? Lanci lunghi e che Dio t’assista, i dati dicono che quando ha giocato in coppia con Mertens hanno realizzato un gol ogni trenta minuti, se Victor deve per forza giocare senza l’attaccante di riferimento vicino perché non viene servito dagli esterni con cross in area? Si è visto chiaramente quando è stato servito, due volte, cosa è stato capace di fare, ma queste sono cose che vediamo solo noi, comuni mortali, oltre che vederle possiamo scriverle, in tanti sottolineano lo stesso pensiero ma conta solo il pensiero di uno, “Fabian in settimana si è allenato male per postumi infortunio, ecco il motivo della Sua prestazione sottotono”, c’è Demme, c’è Elmas, puoi cambiare modulo, puoi giocare in modo diverso e colpire, in questo modo è stato fatto dannare Lobotka per tutta la partita, hai giocato con due giocatori in meno, hai perso la partita e cinquantaduemila tifosi hanno dovuto vedere perdere la loro squadra, fino a che punto è normale? Non hai Anguissà fuori per squalifica, non lo ha ordinato certo il medico che non puoi cambiare modulo e Ti ha impedito di fare necessità virtù, anche i bambini sanno che il centrocampo è la regia di una squadra di calcio, se ci sono problemi è necessario apportare modifiche che possano sopperire le carenze, esistono più moduli, anche quello a farfalla di Oronzo Canà se Vuoi Mister, ma non si può commettere lo stesso errore in casa, per l’ennesima volta, all’ennesima occasione che il Dio del calcio Ti propina, Fabian e Piotr in queste condizioni non possono mai giocare insieme, forse manco quando sono in condizioni, è meno male che ci sono cinque cambi, bisogna avere il coraggio di farli in tempo possibilmente, si tratta solo di leggere bene una partita.
Il Napoli tra campionato e le coppe ha perso otto partite in casa, il proprio stadio deve essere un fortino inespugnabile, non terra di conquista, Spezia, Empoli, Atalanta, Milan, Fiorentina in campionato, Spartak Mosca e Barcellona in Europa League, ancora Fiorentina in Coppa Italia, sono otto sconfitte che hanno segnato un percorso che da convinzione gli avversari, al Maradona si può vincere, basta provarci solo, nel mentre rientriamo passiamo davanti al nostro Santo Patrono, ci viene spontaneo ribadire l’ormai scontata frase “Miettece a mana Toja, pure si tiene assaje che ffà e chisti tiemp”, è si perché quando l’uomo propone Dio dispone, A Maronne c’accumpagne.
CLAUDIO MELLONE