Lo zibaldone di Napoli-Atalanta

 Riviviamo la partita di ieri con il classico gioco dell’alfabeto

Approccio alla gara totalmente sbagliato: il Napoli inizia col piglio sbagliato ed è subito in balia degli avversari, che sfiorano il gol dopo un solo giro di lancette, o poco più.

 

Batosta terrificante sia per ciò che concerne la classifica che sul morale. Poteva essere l’ennesima possibilità di svolta: così non è stato.

 

Clamorosa disattenzione collettiva sul vantaggio della Dea: la difesa azzurra resta a guardare impassibile e i nerazzurri ne approfittano a dovere.

 

Disastrosa tutta la retroguardia azzurra: Di Lorenzo, Rrahmani e Juan Jesus sono tutti colpevoli sui gol subiti. Troppe indecisioni lì dietro, che costano puntualmente carissimo.

 

Ennesima sconfitta pesantissima di una stagione nata male e che fischia di finire nel peggiore dei modi, senza qualificazioni alle coppe europee. Il Napoli non può più sbagliare.

 

Fraseggio eccessivamente lento, ma con percentuali molto più basse rispetto al solito. Nei primi minuti è stato addirittura un monologo dell’Atalanta, con il Napoli che non riusciva a recuperare il possesso.

 

Gasperini esce nuovamente vittorioso dal Maradona: la sua Atalanta sa sempre trovare l’alchimia giusta per fare bene e sorprendere stagione dopo stagione.

 

Hien disputa una partita di grandissimo livello, riuscendo a contenere Victor Osimhen e facendosi valere anche nel gioco aereo. Colpo invernale di mercato preziosissimo per la compagine orobica.

 

Impeccabile Marco Carnesecchi, autore di almeno tre parate di pregevole fattura. Da rivedere il guizzo sulla deviazione di Osimhen, destinata ad andare all’angolino.

 

Lezione severissima inflitta dall’Atalanta che sta disputando un girone di ritorno degno di nota. Con il rientro di Scamacca e Koopmeiners in stato di grazia, la Dea può sognare.

 

Meret compie una serie di parate che hanno consentito al Napoli di non uscire anticipatamente dalla partita. Qualche incertezza, però, in occasione del vantaggio atalantino.

 

Negativissimo il dato di trentasei gol incassati su trenta partite disputate. Il vero punto debole si sta evidenziando decisamente nel reparto difensivo.

 

Ottavo posto in classifica attualmente, che potrebbe valere la Conference League. Fondamentale ottenere almeno un piazzamento europeo.

 

Prova deludente anche per Hamed Traore, che di questo passo farà fatica a guadagnarsi il riscatto con la maglia azzurra. Eccessivamente impreciso e quasi mai sul pezzo.

 

Qualificazione alla prossima Champions ormai sfumata: il gap da Atalanta e Roma rischia di aumentare vertiginosamente e a sole otto giornate dal termine sembra impossibile poter recuperare.

 

Resa dei conti: un sabato amarissimo, cominciato con aspettative e aspirazioni ben diverse, e invece finisce con un KO pesantissimo che costituisce una sentenza.

 

Splendida prestazione da parte di Alexey Miranchuk, che colpisce il palo dopo pochi istanti. Successivamente timbra il cartellino e serve anche l’assist per il raddoppio di Scamacca.

 

Tris dei bergamaschi siglato da Teun Koopmeiners, autore di una rete frutto di estrema tecnica e precisione. Calciatore davvero meraviglioso, pronto a calcare i migliori palcoscenici.

 

Una sconfitta sonora che sa di sentenza: dopo trenta giornate, e al trenta marzo, sono sfumati tutti gli obiettivi più prestigiosi dei partenopei.

 

Voragini che si aprono ogni volta che gli ospiti effettuano una transizione colma di qualità. L’Atalanta per larghi tratti del match ha addirittura stradominato.

 

Zielinski entra bene nel match colpendo il palo con una bella conclusione: sicuramente tra i più pericolosi tra le fila dei partenopei. Ci riprova anche successivamente, ma senza successo.

Translate »
error: Content is protected !!