Napoli-Atalanta 14/09/51 (2-0)
Napoli è stata sempre terra di grandi portieri. Basti ricordare i nomi di Cavanna, Sentimenti Ii, Bugatti, Zoff ( il più grande di tutti ), Castellini, Taglialatela, De Sanctis, Reina…In questa particolare categoria, in occasione del prossimo Napoli – Atalanta, vogliamo ricordare Giuseppe ( detto Bepi ) Casari, nato a Martinengo ( Bg ) il 10 aprile 1922, dove è anche deceduto alla veneranda età di quasi 91 anni il 12 novembre 2012. Dotato di eccezionali mezzi fisici ( era soprannominato il ” Gigante buono ” ), capace di accomunare stile e senso della posizione, fu acquistato dal grande presidente Egidio Musollino prematuramente scomparso, come regalo al ” suo ” Napoli per la promozione conquistata nel 1950. Casari, tranne una breve esperienza al Lecco, fino a quel momento aveva sempre giocato nella Atalanta, dove si fece conoscere al grande pubblico. Nel 1948 fu anche chiamato da Vittorio Pozzo a partecipare alla sfortunata olimpiade di Londra del 1948. Come già detto, giunse a mergellina nel 1950, restando in azzurro per un triennio, collezionando due sesti ed un quarto posto. Di carattere gioviale ed estroverso, Casari era molto amato sia dai tifosi che dalle tifose, fermandosi spesso a conversare con loro tanto che, un noto bar di Piazza Carità, portava sulla insegna il suo nome, tanto che era popolare. Disputò anche 6 partite con la nazionale, 4 di queste mentre militava nel Napoli. A tutt’ oggi, insieme a Zoff e Bugatti, è uno dei 4 portieri ad aver vestito in concomitanza il doppio azzurro ( quello dell’ Italia e del Napoli ). Nel 1953, dopo l’ acquisto di Bugatti dalla Spal, non desiderando accomodarsi in panchina, Casari si ritira nella sua Bergamo, meditando anche il ritiro. Poi ci ripensa, ed accetta le offerte del Padova di Nereo Rocco, dove rimane fino al 1956, quando appende i guantoni al fatidico chiodo. Assai gustoso è un episodio riguardante una udienza concessa dal Papa Pio XII alla nazionale italiana. Mentre tutti i suoi compagni salutavano il Santo padre inginocchiandosi, Casari, lo salutò stringendogli vigorosamente la mano presentandosi con un perentorio : ” Piacere, Casari ! “. Ed era anche un para-rigori ( durante l’ ultimo turno del campionato 1950 -1951 ne parò due contro un Padova a caccia della salvezza ). Proprio contro l’ Atalanta al vecchio ” Vomero ” si aprì l’ ultima stagione di Casari a Napoli, esattamente il 14 settembre 1952. Quel giorno però, tutta l’ attenzione era riposta verso Hasse Jeppson, pagato da Achille Lauro ben 105 milioni di lire ( cifra altissima per quei tempi ), l’ estate precedente per strapparlo indovinate un po’ ? eh sì, proprio all’ Atalanta !. Perciò, è facile immaginare come tutti i riflettori fossero puntati sul biondo centravanti svedese. Ricordiamo le formazioni di quel, scese in campo agli ordini dell’ arbitro Fortini. Napoli con Casari, Delfrati, Comaschi, Gramaglia, Vinyei, Granata, Vitali, Formentin, Jeppson, Amadei e Pesaola. Gli orobici erano composti invece da : Albani, Rota, Roncoli. Angeleri, Garibaldi, Cadè, Brugola, Cercoli, Santagostino, Soerensen, Nuoto. Jeppson non segnò, ma gli azzurri si imposero lo stesso per 2 -0, sbloccando il risultato nella ripresa, con un rigore di Amadei al 54°, bissato da Vitali al 90°. Un bell’ inizio per Jeppson, un bell’ addio per Casari. Due dei campioni che hanno tatuato la meravigliosa storia del Napoli… Il bilancio complessivo pende nettamente dalla parte del Napoli, con 36 successi contro 7, con 12 pareggi. Il buon pari di S. Siro ( tralasciamo ogni commento sulla sentenza Acerbi – Juan Jesus… ) ci fa ben sperare quantomeno in un finale ruggente, si arrivi o no in Champions. Vai Napoli !!!
EMANUELE OROFINO
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