Un mercato all’asciutto per il Napoli: c’è da preoccuparsi?
Sono passati ben 34 giorni da quando è iniziato il calciomercato in Europa e, soprattutto, l’intera finestra di mercato scuote fortemente il calcio italiano con Inter e Milan che guidano i rinforzi e si candidano prepotentemente alla vittoria finale del prossimo scudetto. Si rinforzano tutte, tranne una squadra, ovvero quella campione d’Italia in carica cioè il Napoli. Gli azzurri hanno perso uno dei difensori più forti al Mondo, Kim Min-Jae ceduto al Bayern Monaco, e hanno perso anche Ndombelè a centrocampo. Ritornato dal prestito Zanoli, giocatore interessante e da seguire, e riconfermato il prestito all’Atalanta di Pierluigi Gollini che farà il secondo di Meret, considerando la cessione a titolo temporaneo anche di Caprile. Un mercato scarno, simile a quello del Milan lo scorso anno e leviamoci la frase dalla testa: “Abbiamo vinto lo Scudetto, non c’è nulla da rinforzare”, perché non è così, per niente. Il patron campano, Aurelio De Laurentiis, nella presentazione della squadra a Dimaro ha detto che entro il 12 Agosto mister Rudi Garcia avrà la rosa completa, ma a 8 giorni da quella fatidica data gli azzurri non si sono nemmeno minimamente avvicinati ad un nuovo acquisto. Lo sfottò anche dal Lens, club terminato al secondo posto in Ligue 1 dopo il rinnovo di Danso, obiettivo concreto del Napoli, fa capire quanto il mercato partenopeo vada a rilento per non considerare anche gli innumerevoli incontri per il rinnovo di Osimhen, ancora non ufficializzato e accordato e, soprattutto, anche i nodi irrisolti come il rinnovo di Lozano o Zielinski. Durante la stagione scorsa e anche il ritiro più volte De Laurentiis ha sottolineato la delusione dopo l’eliminazione in Champions subita a favore del Milan, con frasi criptiche verso Spalletti. Inoltre, più volte ha evidenziato la voglia di vincere anche in campo europeo, ma la domanda è lecita. E’ possibile vincere con una rosa ancora da completare, con un difensore titolare da acquistare a due settimane dall’avvio del campionato 2023-24, il malumore aumenta e questo rende l’ambiente molto perplesso. Il dirigente Meluso, insieme al gruppo scouting deve assolutamente svegliarsi se, nell’ambiente dirigenziale, c’è ancora voglia di tenere stretto quel tricolore conquistato 33 anni dopo. Sarà difficile a priori riconfermarsi, ma evitare qualsiasi brutta figura al netto di un’annata fantastica sarebbe la paura nascosta in quel di Dimaro.
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