PARTITE A PORTE CHIUSE: NO GRAZIE!
Non ci stiamo! E lo diciamo chiaramente. Il provvedimento paventato da molti, ossia quello di giocare a porte chiuse alla ripresa del campionato di calcio, ci sembra essere seppur dettato da motivi di ordine pubblico, troppo penalizzante per le società di calcio. Giusto fermarsi e riflettersi. Bisogna trovare le giuste misure preventive per evitare ulteriori forme di violenza. Su questo siamo tutti d' accordo. Il problema che bisogna trovare delle misure di legge da far rispettare e non ci sembra che chiudere gli stadi, impedendo alla stragrande maggioranza di tifosi che sono persone perbene, possa considerarsi un' azione equa e felice. In primo luogo il fatto di voler tenere gli stadi chiusi significherebbe darla vinta a questo manipolo di delinquenti che sfrutta a mo' di detonatore lo stadio per fare esplodere le loro frustazioni di rabbia e violenza, inoltre si finirebbe per mortificare il gioco del calcio, che rimane sempre e comunque uno sport ed uno spettacolo, che perderebbe di valore e di significato senza la componente del pubblico che segue le partite dal vivo. A parer nostro significherebbe inoltre dare una mazzata alle casse della società, le quali già sono spesso vittime e ostagge di alcuni delinquenti ultras, perdere anche dei contributi economici da parte dei propri supporter, costituirebbe una vera beffa oltre il danno subito. Far disputare inoltre le partite a porte chiuse costituirebbe un danno in capo agli abbonati, i quali dopo aver acquisto e pagato un carnet per assistere agli incontri della propria squadra del cuore, si vedrebbero sviliti di questo diritto e di questo godimento per responsabilità di qualche deficiente e testa calda. Non immaginiamo nemmeno le azioni legali che si leverebbero contro il Governo se fosse presa la decisione di giocare a porte chiuse fino alla fine del torneo. Le società farebbero bene a battersi affinchè una decisone del genere non venga attuata, altrimenti al pari del governo sarebbero coinvolte in azioni legali tese ad ottenere il risarcimento per inadempimento contrattuale e per il ristoro dei danni morali ed esistenziali. L' augurio che il buon senso e la giusta considerazione degli interessi di altri soggetti coinvolti in questo mondo del pallone, porti ad intraprendere soluzioni che non prevedano gli stadi chiusi, altrimenti davvero potremmo dire che il calcio in Italia è finito.