QUINTO COLPO AZZURRO, ARRIVA ZALAYETA

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Dopo le cessioni in prestito di Pià al Treviso e di Bucchi al Siena il reparto offensivo partenopeo attendeva un rinforzo che andasse a completare l’attacco napoletano. Vari bomber sono stati accostati all’undici partenopeo, ma alla fine l’ha spuntata il più chiacchierato di tutti: Marcelo Danubio Zalayeta sarà l’attaccante che andrà a rinfoltire la colonia uruguaiana del Napoli di Reja.  Il centravanti, nato a Montevideo il 5 dicembre 1978, è stato acquistato in comproprietà dal Napoli, per circa un milione e mezzo di euro, ed ha firmato un contratto di quattro anni a un milione di euro l’anno.

L’ormai ex attaccante juventino fu portato in Italia da Marcello Lippi ,suo  grande estimatore, che ne apprezzava le doti atletiche e l’ottima capacità di palleggio. La punta uruguagia fece il suo esordio da professionista nel Danubio Montevideo, ex squadra anche di Gargano, dove a soli diciotto anni si mise in mostra segnando tredici goal. Nella stagione seguente fu ingaggiato dal più blasonato Penarol Montevideo, dove segnando altri tredici reti fece la fortuna del suo club diventando, a soli 19 anni,  un pilastro della sua nazionale. La sua esplosione calcistica calamitò su di sè le attenzioni dei maggiori club europei e, tra tutti, la Juventus riuscì a vincere la forte concorrenza, portandolo a Torino.

Dal 1997 al 2007 ha collezionato 102 presenze con i bianconeri segnando tredici goal che spesso sono risultati decisivi. Questi dieci anni sono stati intervallati da tre esperienze in prestito all’Empoli (98-99), Siviglia (99-00) e Perugia (2004) in cui non ha ottenuto risultati troppo esaltanti. Nonostante una carriera che non ha mai preso il volo, Marcelo, può vantare un palmares di tutto rispetto con tre scudetti e due supercoppe italiane conquistate.

Zalayeta arriva al Napoli con il compito di garantire maggior peso all’attacco azzurro e per mettere a disposizione della squadra quell’esperienza che in serie A risulta spesso determinante, ma di cui il reparto avanzato peccava, almeno fino ad ora; ed inoltre inizierà quest’avventura con  la consapevolezza di andarsi a giocare le sue ultime possibilità. In tal modo potrà far sì che il suo nome sia ricordato in futuro non solo per quello che avrebbe dovuto fare, ma anche per quello che è riuscito ad ottenere nella sua esperienza italiana.

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