STORIA DI TERZINI: ZURLINI, POGLIANA E PANZANATO

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Nell’epopea Azzurra, il periodo che va dal 1965 al 1977 è stato, prima dell’avvento di Maradona, quello più felice nella storia della società partenopea. A questo proposito, ci sembra giusto ricordare tre protagonisti che avevano in comune la zona di nascita (il Nord Italia), il ruolo (difensori), e l’esemplare professionalità che li ha portati, per molti anni, ad essere titolari inamovibili della retroguardia Azzurra.

Cominciamo con Mario Zurlini. Parmense d.o.c. nato nella Patria del culatello nel 1942, il 17 marzo, cresce nelle giovanili della squadra della sua città ed arriva a Napoli nell’estate del 1964 contribuendo con 15 presenze alla promozione in serie A ottenuta proprio nella sua Parma il 20/06/1965.

Regista difensivo di buon temperamento, eccellente colpitore in acrobazia, sino alla stagione 1968-’69 Mario non trova impiego stabile nell’undici titolare chiuso da Ronzon e Stenti. L’infortunio di quest’ultimo gli offre finalmente lo spazio desiderato e sino alla "maledetta" gara di Cesena del 31/03/1974 lo troviamo regista fisso della difesa Azzurra.

Il perché demonizziamo quella partita in Romagna è presto detto: di ritorno in macchina dalla trasferta Zurlini, insieme a tre compagni di viaggio, si trova coinvolto in un pauroso incidente stradale che gli troncherà la carriera (purtroppo però morirono due dirigenti Azzurri, uno dei quali era l’ing. Guerra). In totale Zurlini ha collezionato 197 gettoni di presenza in Azzurro con due gol prima d’intraprendere la carriera di allenatore.

Appena 1 presenza in meno (196), ma con la bellezza di 6 gol realizzati (non pochi per quei tempi per un terzino) è lo "score" personale di Luigi detto Gigi Pogliana in riva al Golfo.Lombardo di Legnano dove vede la luce il 25/01/1945, si forma nella squadra della sua città dove fra il 1962 ed il 1965 veste per 66 volte la maglia della squadra Bianco-Lilla in serie C.

Nato attaccante, in quegli anni l’allenatore Ungherese Faber l’imposta da centrocampista. La svolta della sua carriera arriva nell’estate del 1965 quando l’acquista il Novara (serie B) dove comincia ad occupare il ruolo in cui darà il meglio di sé, quello di terzino.

Il Napoli nel 1967 sembra più interessato al suo compagno Fumagalli, ma alla fine, previo conguaglio di 55 milioni e la comproprietà del giovane portiere Piscitelli, sarà Gigi a scaldarsi al sole di Mergellina.

Venutigli meno Girardo e Miceli, Pesaola l’inserisce subito in prima squadra dalla quale uscirà solo verso la fine della carriera (anni ’75-’77).

Costante nel rendimento, difensore sì, ma con buone attitudini alla propulsione in avanti (cosa abbastanza rara per quei tempi), Pogliana vestirà la maglia Azzurra esattamente per un decennio (’67-’77) disputando 196 partite, e partecipando anche alla conquista della Coppa Italia nel 1976.Stopper implacabile, giocatore di grande temperamento abile nel gioco aereo Dino Panzanato, "razza Piave", nato vicino Venezia nel 1938, il 3 agosto, cresce nella Mestrina da dove è prelevato nell’estate del 1959 dal R. Vicenza. Qui in 4 stagioni disputando 107 gare in serie A lascia intravedere le sue doti, tanto che sarà l’Inter scudettata di Helenio Herrera ad accaparrarselo per la stagione 1963-’64. Ma chiuso da Guarneri, Dino non trova spazio e senza disputare un solo incontro viene ceduto ai "canarini" del Modena alle liste autunnali. Insieme a Zurlini arriva al Napoli nel 1964 e vi rimarrà fino al 1973, quando va a chiudere la sua più che dignitosissima carriera al Latina in serie C. Con gli Azzurri Panzanato ha disputato una stagione in B (22 presenze) ed otto campionati in serie A (174 gettoni) con il contorno di una rete realizzata proprio all’Inter nel vittorioso 3-1 del 22/05/1966.Curiosamente, come si noterà, tutti e tre i protagonisti della nostra storia autentiche "colonne" della difesa partenopea hanno disputato pressoché lo stesso numero di partite con la maglia del Napoli.

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