UN AMORE COSI’ GRANDE TARGATO CANNAVARO
Ecco cosa è stato l’abbraccio tra Fabio Cannavaro e la sua gente, una unione indissolubile, un legame forte come la roccia, alla Cannavaro per intenderci.
Ore 21,47 esplode la gioia di Napoli, l’atto finale della sua grande conquista, il capitano ha voluto dedicarlo alla sua gente, alla sua terra, ai suoi affetti, a quelli amici d’infanzia che lo hanno visto crescere prima come tifoso del Napoli e poi come calciatore, sulle note di "WE ARE THE CHAMPIONS " l’entrata trionfale, con tutto il rispetto, altro che colonna sonora del Gladiatore, " O Surdato ‘Nammurato" intonato da Ciro Ferrara, altro figlio di Napoli, l’ha fatta da padrone, una piazza gremita all’inverosimile, uomini, donne, bambini, non c’era età, tutti con bandiere, striscioni, trombe aspettavano solo Lui, il "FABIO MASTINO NAPOLETANO" "’O CORE E NAPULE" "IL MINISTRO DELLA DIFESA" "L’ORGOGLIO DI NAPOLI", insomma Lui, il CAPITANO, ragazzo semplice, la popolarità non lo ha intaccato minimamente, l’essere in prima pagina su tutti i quotidiani e non del mondo lo ha reso si, felice, ma il suo modo di essere è rimasto inalterato.
Anche il Presidente Aurelio De Laurentiis ha partecipato all’evento e dal palco ha sottolineato che ben presto vedremo Fabio in campo al San Paolo, infatti a settembre la FIGC ha comunicato che Italia-Lituania, gara valevole per la qualificazione ai campionati europei, si giocherà allo stadio di Fuorigrotta, mettendo così la parola fine a quella ruggine esistente, giustamente, tra i tifosi del Napoli e la nazionale Italiana.
La gente quasi non voleva lasciarlo andare via, tanto era forte l’affetto per il suo ragazzo, Renato, un uomo sui 65 anni, una vita spesa tra il lavoro e la famiglia, ha gli occhi lucidi, fuma l’ennesima sigaretta quasi a voler nascondere l’emozione che lo attanaglia, la moglie gli è vicino, si tengono per mano e ci tengono a sottolineare che la festa di stasera è stato il giusto tributo al "CAPITANO CORAGGIOSO" e che avrebbe sicuramente meritato anche il Pallone d’oro come miglior calciatore del mondiale, ma caro Renato, queste cose non facciamole sentire a Zidane, rimedieremmo sicuramente una testata.
Il finale è uno spettacolo di fuochi d’artificio, il tricolore e l’azzurro hanno dipinto nel cielo di Napoli l’ennesimo spettacolo, ma quello più bello ce l’ha regalato Fabio, alzando la coppa verso il cielo, quel cielo stellato che Lui ha sempre visto da quando era bambino, ma che stasera era più bello, forse perché nel firmamento si è aggiunta un’altra stella dalla luce forte ed intensa, una stella dal nome forte e roboante, una stella dal cuore azzurro che risponde al nome di FABIO.