Lo Zibaldone azzurro: Verona-Napoli dalla A alla Z
Finisce 3-0 per il Verona la prima in Serie A di Antonio Conte con il Napoli, riviviamo la gara di ieri con il classico gioco dell’alfabeto.
Ancora lontani da una risalita tecnica e tattica: il Napoli crolla e si scioglie come la neve al sole dopo aver primo il primo goal. Il Verona riesce ad incartare senza troppa difficoltà la squadra partenopea predisposta in maniera pessima sia dal punto di visto difensivo ma anche offensivo.
Batosta che rimette i tifosi azzurri di nuovo sul pianeta Terra. L’arrivo di Conte aveva fortemente annullato molti dubbi su una stagione, quella passata, vissuta in maniera pessima. Il tecnico partenopeo ha sciolto le riserve, forse anche in maniera polemica, e ammette di aver sbagliato anche lui.
Conte hai tanto ancora da lavorare: l’allenatore azzurro è arrivato, come anticipato in precedenza con la forte accoglienza dei tifosi del Napoli. Ma anche un cane da guardia come l’ex mediano della Juventus ha bisogno di giocatori forti e preparati oppure il risultato disastroso di Verona può ripetersi più di una volta durante quest’annata.
Dopo Modena anche contro il Verona il Napoli non segna. Due squadre che sono assolutamente alla portata della squadra partenopea che davanti si dimostra indolente e impreparata. Raspadori e Simeone due pesci for d’acqua lontani da quelli che hanno fatto sognare i tifosi partenopei durante l’annata 2022-23, molto vicini o forse peggio rispetto alla precedente stagione.
Ennesima serata buia per il Napoli, sono ormai mesi e mesi che gli azzurri regalano poche gioie ai loro tifosi. Una squadra costruita male che ha bisogno di numerosi innesti per cercare di dimenticare ciò che è successo ieri, il Bologna è il primo banco di prova per Conte.
Fanno discutere le scelte nell’XI titolare. Vero Conte non poteva fare di meglio ma sicuramente lasciare a casa Gaetano e Folorunsho che potevano rappresentare dei sostituti discreti di Anguissa e Lobotka non propriamente in forma sono delle scelte da rivedere sicuramente, soprattutto se gli azzurri non si muovono sul mercato in entrata.
Giro palla inefficace come quello dello scorso anno che non porta a nessuna soluzione offensiva che può risolvere i problemi dei partenopei. Le uniche due opportunità capitano tra i piedi dei due mediani, ovvero giocatori che soprattutto nel Napoli hanno poca propensione offensiva. Costruzione confusionaria che libera numerose domande dal punto di vista tattico.
Ha commesso numerosi errori ancora una volta Juan Jesus. Senza ombra di dubbio tra i difensori più scarsi della Serie A, il giocatore brasiliano si dimostra un profilo tecnico pessimo per la squadra azzurra. Fuori Rafa Marin per preferire l’ex Inter è una scelta clamorosa che potrebbe farci capire, al di là di provocazioni verso la società, il livello anche del difensore spagnolo.
Infortunio per Kvaratskhelia che inclina la partita. Il giocatore georgiano al minuto 45′ sbaglia il goal del possibile vantaggio facendosi ipnotizzare da Montipò e pochi attimi dopo esce per lasciare spazio al pessimo Raspadori. Il numero 77 è rimasto sotto osservazione in ospedale sia per problemi muscolari che per problemi alla testa. Lontano da quello che ci ha fatto sognare, il gioco di Conte almeno per il momento sembra nasconderlo più del dovuto.
Lezione severissima e meritata da parte del Verona che con la sua gioventù e la capacità di Livramento e Mosquera incarta Conte che perde per la prima volta al debutto in Serie A. Un applauso a Zanetti che, nonostante i numerosi esoneri, cerca volta dopo volta di imprimere la sua qualità di gioco nelle squadra che allena.
Mazzocchi discontinuo e poco offensivo una delle prime problematiche del Napoli. Sulla fascia destra si dovrebbe galoppare veloce per servire l’attaccante ma invece più volte l’ex Salernitana perde numerosi palloni in uscita e non da problemi a Frese su quella linea offensiva. Purtroppo, nonostante la sua voglia e il sudore gettato per difendere la sua squadra del cuore, Mazzocchi non è da Napoli.
Notte buia e deludente. Ancora una volta gli azzurri non riescono ad innalzare una precisa continuità che permette di sperare almeno in un posizionamento europeo. I partenopei non vincono dal 7 aprile contro il Monza, un dato difficile da accettare ma che dimostra una realtà soltanto: il Napoli, al momento, è uguale a quello dell’anno scorso, guida tecnica a parte.
Ormai non ci sorprendiamo più. La sonora sconfitta contro il Verona probabilmente per alcune persone non rappresenta una sorpresa, gli scaligeri incartano i partenopei. Alcuni errori, tra cui quelli di Simeone o Raspadori, ma soprattutto quelli di Juan Jesus non sorprendono più i tifosi azzurri.
Pessimo anche Giovanni Di Lorenzo. Nel centro del polverone mediatico per una sua probabile cessione, il giocatore del Napoli ha espresso una prestazione sconcertante contro un Verona discreto. Il capitano azzurro continua il suo periodo complesso anche dopo EURO2024 aprendo la nuova stagione con una partita vergognosa.
Quasi vicini alla stagione scorsa. Vista la pessima partita dei partenopei, il Napoli si avvicina alla scorsa stagione. Come ripetuto in precedenza, la squadra di Conte come l’anno scorso si scioglie come la neve al sole e alla prima problematica si disunisce e subisce un contraccolpo clamoroso.
Raspadori è il punto interrogativo più forte del Napoli. Il giocatore ex Sassuolo pagato 35 milioni rappresenta il punto di domanda per antonomasia degli azzurri che crollano a Verona. Non è ne carne e ne pesce, una sua cessione sarebbe fondamentale per aprire nuovi spazi in entrata per l’attacco dei campani.
Spazio a nuovi innesti. I giocatori che hanno fatto parte della carreggiata Scudetto e poi del deludente decimo posto devono lasciare spazio per far entrare nuovi giocatori. Manna deve muoversi, il mercato termina fra 10 giorni e il Napoli ha solamente acquistato 3 giocatori, non considerando ancora Neres, mantenendo quasi l’intera rosa dell’anno scorso.
Torna a deludere anche Alex Meret. Il portiere friulano ancora una volta si dimostra un estremo difensore che non può mai salvare in un momento di difficoltà il Napoli. L’ex Udinese rimane fermo sul colpo debole di Livramento e poi, successivamente, si fa battere come sempre nell’1VS1 da Mosquera neo-arrivato in Serie A.
Un momento complesso da cui uscirne. Sembra un’annata stregata quella del Napoli se consideriamo anche la stagione 2022-23 dalla quale i partenopei anche dal punto psicologico devono uscire.
Vuoto assoluto nella costruzione che risulta confusionaria e lenta per mancanza di alcuni interpreti. Lobotka e Anguissa non possono riposare finché in mediana non arrivano altri due giocatori e risultano tra i profili più in difficoltà quando il Verona, invece, cambia e aumenta i giri del motore.
Zero novità dal punto di vista tattico e tecnico, esce Spinazzola a metà del secondo tempo e il Napoli è la stessa squadra che lo scorso anno ha perso l’accesso in Conference League dopo un’annata pessima. Manna, come ripetuto in precedenza, deve lavorare senza sosta per migliorare il team a disposizione di Conte.
A cura di Fortunato Condinno