ALLA FACCIA DEI PREZZI POPOLARI

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Due mesi e mezzo fa (articolo “Napoli, pietà per chi ti ama” dell’8 Luglio) ci siamo appellati alla SSC Napoli affinché venisse incontro alle esigenze economiche dei tifosi, sia quelli che desideravanoabbonarsi sia coloro che si sarebbero accontentati di passare una domenica o un sabato diversi dagli altri, vedendo la loro squadra del cuore dal vivo. La nostra richiesta è caduta miseramente nel vuoto, per due motivi.Primo,perché si è deciso che in ogni settore dello stadio gli abbonamenti costino la stessa esosissima cifra della scorsa stagione. Secondo, per il fatto che, nella singola partita, i prezzi dei settori tradizionalmente più economici, ossia Curve e Distinti, sono stati scelleratamente aumentati. I più coraggiosi, gli irriducibili, quelli che i danari da spendere e spandere li hanno a bizzeffe, hanno sborsato 18 Euro per una Curva e 40 per un posto nei Distinti contro Fiorentina e Parma. Le cose non cambieranno con la Lazio. La società ha poi fatto la beffarda cortesia ai suoi sostenitori di ribassare (si fa per dire) i Distinti a 35 Euro, a fronte comunque di una Curva a 20, in occasione del match contro l’AIK. Cifre alte, altissime. E non ci si dica che siamo petulanti. Perché a dimostrare la legittimità delle nostre rimostranze è il dato relativo all’affluenza al San Paolo in queste prime tre partite, mai oltre i 35.000 spettatori (Napoli-AIK), la stessa affluenza che si prevede per la sfida contro i capitolini:c’è crisi, la gente non ha soldi per andare a Fuorigrotta. Ma Don Aurelio, a volte, si dimentica che una gran parte di tifosi partenopei a fine mese manco ci arriva. In fondo, l’importante è che l’unico a spendere meno liquidi sia solo lui…

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