BARONI: "QUANDO TORNO STO MALE"

Marco Baroni, giocatore misterioso numero tre e difensore del Napoli scudettato, è intervenuto a "Sottorete", il newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda dal lunedì al venerdì su Radio Stereo 5 a partire dalle 19: "Non è stato facile riconoscermi dagli indizi perché sono passati tanti anni. A Napoli sono stato poco, ma quegli anni sono stati bellissimi e personalmente faccio il tifo perché possano tornare. Il gol-scudetto mi ha dato emozioni irripetibili, ed è giusto che siano momenti unici che si possano vivere soltanto in quelle circostanze. Circostanze che ho rivissuto quando sono tornato a Napoli in occasione del Ferrara-day. Sono stato male per due giorni perché mettere piede su quell’erba del San Paolo mi ha procurato sensazioni che non provavo da molto tempo. Poi torni nella normalità ma rivedere anche vecchie immagini e ascoltare le varie emittenti mi fa in qualche modo rivivere quei tempi. Ho seguito il Napoli in quasi tutte le sue uscite, e ho visto una squadra con molte motivazioni. Ha giocato anche molto bene, ma la serie C è dura, c’è molta pressione ed il gioco è molto fisico, ecco perché fra la Coppa Italia ed il campionato c’è una bella differenza. Ogni squadra che verrà al San Paolo farà la partita della vita ma il Napoli ha un organico nettamente superiore che dovrebbe permetterle di ammazzare il campionato. Mi fa piacere che i tifosi abbiano finalmente una società importante, in grado di riportare questa squadra fra le prime cinque in Italia. Forse il mio gol con il Lecce propiziò il trasferimento al Napoli, l’allora dg Moggi mi vide e restò impressionato. A Roma ho trovato un ambiente difficile, non c’era gruppo e non mi trovavo bene. Poi andai a Lecce e trovai molto entusiasmo. Sono stato sempre orgoglioso di aver giocato al Sud, ho trovato quel calore che non ho trovato da nessuna altra parte. E’ importante che la gente manifesti la propria stima prima verso l’uomo e poi verso lo sportivo. Conta più la qualità che la quantità, ecco perché per me quei due anni sono stati come venti".

Enzo Montefusco, coordinatore e supervisore tecnico del settore giovanile del Napoli, è intervenuto a "Sottorete", il newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda dal lunedì al venerdì su Radio Stereo 5 a partire dalle 19: "Sono molto orgoglioso di questo nuovo incarico, di poter offrire la mia esperienza per una squadra che amo. Il settore giovanile dovrà essere il fiore all’occhiello di una società che con i giovani sta dimostrando di saperci fare. L’importante è sempre educare i ragazzi prima come uomini e poi come calciatori. Naturalmente ci troviamo nella situazione di poter mettere sotto contratto il campione che adocchiamo, magari prima tutto ciò non era possibile. Abbiamo un’ottima struttura di lavoro e possiamo fare davvero bene, penso che nel giro di tre-quattro anni Napoli potrà nuovamente vedere all’opera i nuovi Cannavaro e Ferrara con la maglia azzurra, con l’auspicio che questi possano vincere qualcosa con il Napoli prima che con altre squadre. Quest’anno la prima squadra è talmente forte che potrà far un sol boccone di tutte le altre. Non lo dico da dipendente del Napoli, lo ribadisco oggi dopo averlo sostenuto con forza in tempi non sospetti".

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