BENIAMINO DI GIACOMO “ IL BERSAGLIERE “

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Per scherzo una volta si fece fotografare con lo “ storico “ copricapo degli eroi di Porta Pia, e inevitabilmente da allora il suo codice identificativo rimase “ ‘O bersagliere “. Avrebbe voluto giocare con il numero 9 sulle spalle, ma in quei tempi ( Di Giacomo giocò con il Napoli dal 1957 al 1961 ), la casacca da “ bomber “ era saldamente sulle spalle di Luis Vinicio. Sia come sia, il buon Beniamino lasciò come ricordo un buon gruzzolo di gol, esattamente 30. Nato in provincia di Macerata nel 1935, dopo le prime esperienze fra i dilettanti, all’ età di venti anni compie il gran balzo nel calcio professionistico, andando a vestire la maglia bianco-azzurra della Spal del Cav. Mazza, uno dei personaggi più in vista del calcio italiano degli anni ’50 e ’60. A Ferrara Di Giacomo si ferma per due campionati, mettendo a segno sedici reti, prima dell’ avventura napoletana, intrapresa in coppia con il compagno di squadra Diego Novelli. La stagione più esaltante di tutti gli anni ’50 azzurri coincide con l’ esordio al S. Paolo di Di Giacomo ( 1957 –’58 4° posto finale ), contrassegnata col famoso doppio successo del Napoli contro la Juventus di Charles, Sivori r Boniperti, che alla fine si laureò campione d’ Italia. La grande giornata per Di Giacomo è però quella casalinga contro il Verona, quando gli azzurri sconfiggono i veneti per 6 –0. con il bersagliere autore di una tripletta.

Di Giacomo sarà anche il capocannoniere azzurro nel corso della stagione 1960 –’61 ( 6 gol ) , ahimè coincisa con la retrocessione in serie B. E’ tempo di risalire la penisola, destinazione sempre serie A, con la maglia del Lecco. Bel campionato ( 14 reti ) ed eccolo ( tranne un breve intermezzo con il Torino ) arrivare alla corte del “ Mago “, al secolo Helenio Herrera, condottiero dell’ Inter non ancora “ euro mondiale “, alla sua terza stagione sulla panchina nerazzurra. Il 1962 –’63 sarà quella buona per vincere lo scudetto, e Di Giacomo fa in pieno la sua parte con undici reti. Prima di tornare in provincia ( stavolta è la volta sempre in serie A del Mantova ), Di Giacomo fa in tempo nel 1964 a diventare campione d’ Europa, sempre con la maglia dell’ Inter. L’ esperienza nella città dei Gonzaga si esaurisce in un quadriennio ( tre campionati in A ed uno in B ) che resterà famosa a causa di un suo gol contro l’ Inter nell’ ultima giornata del campionato 1966 – ’67, che impedì ai nerazzurri la conquista del terzo scudetto consecutivo, a favore della sempiterna Juventus, autrice di un sorpasso al fotofinish. Di Giacomo chiuderà la carriera in serie B al Cesena, prima di intraprendere la carriera di allenatore.

Napoli però conserverà sempre un posto speciale nel suo cuore ( ha sposato una napoletana e qui nacquero i suoi primi due figli. Attaccante dotato di un fisico possente accompagnato da un tiro di rara potenza, Di Giacomo vanta nel suo “ curriculum “ anche una presenza in nazionale A, il 5 dicembre 1964 in occasione di un match disputatosi a Bologna contro la Danimarca, oltre ad aver indossato le casacche della squadre “ B “ e “ Giovanili “ dell’ Italia.       

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