BRUNO PACE: "IL NAPOLI DEVE GIOCARE MEGLIO"

Bruno Pace, ex allenatore del Foggia, è intervenuto a "Sottorete" newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda dal lunedì al venerdì su Radio Stereo 5 a partire dalle 19: "Quando il Foggia è in difficoltà, il mio nome come allenatore viene sempre fuori, sponsorizzato dal pubblico dopo una grande salvezza ottenuta qualche anno fa. Posso però assicurare che i dirigenti non mi hanno chiamato, ho avuto solo parecchie telefonate dai giornalisti che mi chiedevano notizie circa questa ipotesi. A Foggia è sempre difficile reagire quando il campionato comincia male. E’ una città per certi versi ferma ancora ai grandi anni di Zeman, di Signori e di Baiano. Erano altri tempi, ma Foggia conserva una tradizione importante e non è facile vedere la squadra in fondo alla classifica, anche perché è una squadra che meriterebbe qualche punto in più. Domenica avrebbe potuto vincere facilmente, e anche in altre occasioni non ha demeritato. Dispone di giocatori molto rapidi che potrebbero mettere in difficoltà il Napoli, che in difesa è abbastanza statico. Cito su tutti Mounard e Scarpa, che dovrebbero giocare in prima linea. Ho visto giocare il Napoli a Chieti, non mi ha fatto una grandissima impressione perché dipende troppo da Fontana, che peraltro deve andare a recuperare palla direttamente dai difensori. Il Napoli deve giocare meglio, ma è naturale che con i giocatori che ha il pronostico appare scontato per tutte le partite che gli azzurri disputeranno. Certamente, domenica per il Foggia gli stimoli non mancheranno".

Renato Buso, ex azzurro, è intervenuto a "Sottorete" newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda dal lunedì al venerdì su Radio Stereo 5 a partire dalle 19: "Di Napoli ricordo in particolare l’anno in cui con Lippi ci qualificammo in Coppa UEFA. In azzurro ho passato i tre anni migliori della mia carriera, ho un ricordo eccezionale della città e del pubblico. La mia carriera è cominciata bene, perché realizzai subito un gol con la maglia della Juventus quando avevo 17 anni, in una partita contro la Fiorentina. Fu un esordio che però fu gonfiato troppo, indubbiamente sono stato un calciatore generoso, volenteroso e con discrete qualità, ma non ero certamente un fenomeno. Quando tornai dalla spedizione olimpica capii che alla Samp avrei trovato poco spazio, ed anche alla Lazio non ho dato quello che mi sarei aspettato di dare. Quest’anno ho visto all’opera il Napoli. In C è la squadra da battere, rispetto a quegli standard non ci sono avversari, e per questa categoria trovo difficile individuare un difetto".

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