“C’ERAVAMO TANTO AMATI…E ANCORA

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Immagini da sogno, palleggi da favola, gol memorabili, ed altro ancora, così siamo stati accolti nell’Auditorium della Rai di fuorigrotta alla manifestazione di presentazione di MARADONA UNA VITA DA GOL, realizzato da Gianni Minà in collaborazione con Rai Trade e la Gazzetta dello Sport.Tutto allestito nei minimi particolari, da l’impressione di essere in un tempio, il suo tempio, il tempio di Diego, ogni angolo parla di Lui, sussurra qualcosa, ti fa vedere qualcosa.Ospiti d’eccezione, per una serata d’eccezione, Salvatore Bagni, Beppe Bruscolotti, Gigi Caffarelli, Gianni Di Marzio, Antonio Juliano, Carlo Juliano, il tutto coordinato con la solita maestria da Gianni Minà, amico di sempre di Diego, la Rai e la Gazzetta dello Sport.Ci sono tanti tifosi, senza età, giovanissimi accompagnati dai loro genitori, uomini di mezzaetà, donne, insomma nessuno è voluto venir meno all’appuntamento dei ricordi, indietro nel tempo che sicuramente, anzi certamente, non sfigurerebbe affatto anche ora.

L’emozione si taglia a fette, vedere tutta questa gente con lo sguardo calamitato verso lo schermo gigante è stato come ritornare indietro di vent’anni e rivivere quei momenti mai dimenticati, mai cancellati, sempre vivi, quei dribbling, quei gol, quegli assist capaci a distanza di anni di calamitare lo sguardo del tifoso innamorato di un calcio che purtroppo non c’è più, è andato via con Lui quella maledetta sera d’aprile di tanti anni fa.Già, quelle azioni, roba da palato fine, che bello rivederli, roba da far impallidire i pseudo talenti di oggi, che bello poter dire noi lo abbiamo visto vent’anni fa quello che gli altri credono di vedere oggi, ma difficilmente capiranno che questo calcio è privo di arte, d’amore e classe, come solo Lui sapeva donarlo.

Due minuti e ventiquattro secondi di immagini stupende per presentare Diego, che per sua stessa ammissione “Non sarò mai un uomo comune” e ancora “Dio lassù non mi ha voluto, perché forse temeva che anche lassù avrei fatto casini” , scorrono le immagini dei suoi mondiali, le lacrime impediscono di vedere in modo nitido, gli applausi scroscianti accompagnano le gesta del Dio del calcio, l’emozione che attanaglia, maledetta nostalgia, maledetta età che passa in modo inesorabile, senza pietà.

Dopo alcuni aneddoti ricordati da Minà, Bruscolotti e Juliano, viene proiettata per intero la festa del primo scudetto trasmessa vent’anni fa dalla Rai in diretta in prima serata, non ci crederete, stesso Auditorium, stesso entusiasmo, le immagini sono coinvolgenti, commoventi, se non fosse per l’amore che si ha per la maglia azzurra verrebbe voglia di dire che ormai del calcio abbiamo visto già tutto, ma l’amore per questa maglia non ha uguali.

Abbiamo raccolto alcune impressioni tra i presenti, abbiamo riscontrato sempre sistematicamente lo stesso aggettivo “emozionante”, per Stefano 27 anni impiegato, Diego è una sensazione indescrivibile, Francesca di Firenze dice: “Diego riesce a coinvolgerti, pur non conoscendo il calcio, stasera mi sono resa conto che quest’uomo è il calcio”. Michele Col angelo 21 anni studente e Michele Calabrese 22 anni “Ci dispiace tantissimo non aver vissuto quei momenti, siamo cresciuti con i filmati dell’epoca, roba da brividi, peccato esser nati troppo tardi”. Incontriamo poi Oscar Nicolaus, 58 anni tra i fondatori del “TE DIEGUM”, rivedere questo campione ogni volta ti crea emozioni diverse, ma anche rivedere Gianni Minà, che nel ’91 partecipò al saluto di Diego a Castel dell’Ovo in occasione della squalifica e della sua partenza da Napoli.

Come abbiamo potuto notare dal più piccolo al più grande dei tifosi, l’emozione è la stessa, uguale, questo piccolo grande uomo, capace di suscitare emozioni senza uguali, nessuno riesce e riuscirà mai a dimenticarlo.

Sul finire emergono i primi dati di vendita della prima uscita, tutto esaurito, occorre ricorrere alla ristampa del primo DVD, era inevitabile, anzi eravamo certi, l’amore, come hanno detto Bennato, Carmando e Cercola, vince sempre, del resto Diego è abituato a vincere, o no?!?

 

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