DE LAURENTIIS TRA PROVOCAZIONI E DENUNCE

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Quando parla non è mai banale. Tocca sovente tasti delicati, però adesso è anche il caso che ci dica come voler agire. Il dopo Napoli-Palermo non può passare inosservato agli occhi dei più attenti amanti del calcio. Aurelio De Laurentiis, il presidente che ha riportato il Napoli nell’elite del pallone italiano, si dice pronto a fare lo stesso anche in Europa. Cominciando per gradi, ossìa prima dall’Europa League, perché gli investimenti da fare sono tanti e la costruzione di una super squadra merita passi compiti. Ma anche perché secondo lui “il sistema calcio non ci vuole in Champion’s League”. E questa è una vera e propria “bomba” lanciata dal ventre di un San Paolo sempre più insicuro, checché ne dica lo stesso patron.

“Il sistema va cambiato, svecchiato nella testa e nelle idee. Se continuiamo così preferisco fare un campionato del sud, un torneo delle due Sicilie, così daremo più squadre nostre per la Champion’s League, alla quale adesso partecipano le formazioni albanesi”. Frasi gettate là, ma non a caso. Provocazioni belle e buone. Ma che peso dare alle parole del presidente azzurro? Da quando è entrato nel calcio ha iniziato una battaglia personale verso un mondo che non gli piace ma nel quale continua ad investire. E questa è una contraddizione che reggerà fin quando non cambieranno le cose e gli converrà. Ma che fare per mutare il plenipotenziario di Inter, Milan e Juve che condiziona tutto il calcio italiano? De Laurentiis, consigliere di Lega, si batterà soprattutto nelle stanze dei bottoni per provare a modificare un sistema che si regge grazie alle TV a pagamento.

Dal 1 luglio di quest’anno ci sarà il ritorno alla vendita collettiva dei diritti tv, a questa data ci sta pensando da tempo De Laurentiis, ché la ritiene una tappa fondamentale per provare a scardinare (o quantomeno ad infastidire) le potenze del Nord. Dopo aver sposato l’idea di una Lega Continentale tra le migliori squadre d’Europa, adesso dice di voler dar vita ad un secondo campionato d’Italia. Del sud Italia, per avere più opportunità di approdare in Champions, torneo che garantisce quattrini a go-go. Parole sorrette da idee e progetti che però De Laurentiis ha difficoltà a far comprendere a chi adesso ha le redini del pallone tra le proprie mani. “Il presidente di Lega Beretta è giovane, ma lui agisce sulla spinta delle iniziative di noi presidenti, e la maggior parte è vecchia nella mentalità, quindi…”. Insomma, da Napoli parte una ‘crociata’ per provare a modificare il calcio. Adesso che ha più voce in capitolo, De Laurentiis sta tentando di lanciare proposte i cui dettagli sono ancora sconosciuti e la cui fattibilità è tutta da dimostrare. Ma intanto ci sta provando, vuol trasformare il calcio in una sorta di giostra errante come il cinema, in grado di attirare capitali e investirli per migliorarsi. Ci vuole tempo ma soprattutto consensi, quelli che il buon Aurelio non trova da nessuna parte. Se però si accorge che qualcuno voglia mettere il bastone tra le ruote del suo Napoli, gli rimane una cosa sola: denunciare e non lamentarsi nel vuoto.

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