Di Lorenzo abbandona la nave

Di Lorenzo abbandona la nave

Fine maggio, stagione appena conclusa ma già con uno sguardo al prossimo futuro. Giovanni Di Lorenzo dopo una stagione disastrosa, ben al di sotto delle sue capacità continua a far parlare di sè scatenando quella che potrebbe rivelarsi la classica tempesta perfetta. 

Colui che doveva chiudere la propria sotto il Vesuvio sembra orientato versi altri lidi, seppur siano ancora tutte voci in realtà il suo procuratore Mario Giuffredi recentemente ha prima alimentato e poi confermato la scelta d’addio del suo assistito. Siamo davvero arrivati ad un punto di non ritorno complice una frattura insanabile?

Il “Grande” capitano descritto da Spalletti

Di Lorenzo è stato dipinto dall’ex tecnico del terzo scudetto Luciano Spalletti come un capitano encomiabile, sempre al servizio dei compagni, rispettoso, diligente e umile sia dentro che fuori dal campo. È proprio in campo però che lo scorso anno il capitano ha dimostrato il suo valore, concludendo una stagione da protagonista assoluto per il ruolo che svolge e con movimenti di un giocatore da top club europeo.

Un anno dopo però la storia è cambiata e Garcia è stato preso per folle quando lasciò intendere di volergli togliere la fascia..

Ma cosa è successo?

La stagione incommentabile si riflette inevitabilmente sul capitano, lontano anni luce dal giocatore che tutti sono stati abituati a vedere. È pur vero che una stagione “storta” capita a tutti, ciò che però non è accettabile è la mancanza di personalità di affrontare la situazione. Dopo Napoli-Lecce 0-0 sotto gli assordanti fischi del Maradona, tutti i giocatori si sono rintanati subito negli spogliatoi e il capitano, il quale dovrebbe dare l’esempio ha in realtà seguito la massa. Ciò che i tifosi presenti e non  si aspettavano era un minimo gesto sotto le curve per metterci la faccia, ma niente, il capitano ha deciso che neanche quello era dovuto. Ma allora a che serve quella fascia che incarna dei valori?

Un vero capitano non abbandona mai la propria nave, eppure Di Lorenzo sembra voler lasciare tutto alla prima occasione, infrangendo quella “promessa di vita” e se così sarà, allora significa che nonostante uno scudetto vinto, nonostante l’amore di una città e il rispetto conquistato,  il numero 22 azzurro ha fallito, ha fallito soprattutto rispetto a chi quella fascia l’ha onorata prima di lui, dimostrandosi un giocatore normale dove la riconoscenza affonda insieme alla nave che sta lasciando per primo

Giovanni Di Lorenzo
Giovanni Di Lorenzo

 

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