Dove collochiamo Raspa?
Tra le varie domande a cui ha risposto tempo fa il mister, Rudi Garcia, si è espresso anche intorno ad una questione relativa alla collocazione di Raspadori: “Raspadori? Certo, mezzala, esterno, trequartista, anche punta come ad Amsterdam”. Ben quattro variabili, dunque, relative all’ex Sassuolo. Da tradurre, avrà spazio, a prescindere dalla zona del campo. Un indizio interessante: il ruolo di attaccante potrebbe penalizzarlo, tuttavia ad aspettative contenute rischia di rivelarsi un jolly molto più propositivo rispetto alla scorsa stagione. Inoltre, si giocherà le sue carte da centravanti, alternandosi con Simeone, quando nel mese di gennaio 2024 Osimhen sarà impegnato in coppa d’Africa. Nuovo abito tattico dunque per Jack Raspadori. Infatti potrebbe essere un’opzione ancor più utile per gli schemi azzurri.
L’allenatore francese, infatti, lo sta schierando a destra in attacco nel tridente insieme ad Osimhen e Kvaratskhelia. Un’idea legata alla duttilità dell’attaccante italiano, autentico jolly offensivo su cui il Napoli può e deve fare affidamento. Ma ha effettivamente le movenze da ala? Secondo gli ultimi dati, non molto, a testimoniarlo sono il numero sui dribbling effettuati, la quantità di cross e la sua attitudine a rientrare per giocare palloni al centro del campo. Il 4-2-3-1 potrebbe essere un’alternativa al modulo classico del 4-3-3, bilanciato da Lobotka e da un centrocampista di rottura come Zambo Anguissa.