FROSINONE SQUADRA VERA

Il Frosinone è squadra vera. Gli uomini di Iaconi vanno sotto, si rialzano e stendono le velleità del Manfredonia, che sembra essere nuovamente vittima di avventate scelte tecniche. D’Adderio dovrà spiegare a chi di dovere perché preferire Calabro a Di Bari così come relegare Barusso in panchina. Al trainer molisano non gli è bastato Piccioni, abile ad aprire e a chiudere le danze: nel mezzo delle prodezze dell’esterno abruzzese, Mastronunzio, D’Antoni e Martini hanno chiarito che i ciociari vogliono fare la parte del leone fino alla fine, facendo sentire il fiato sul collo ad un Napoli che contro la Pistoiese soffre un tempo per poi andare sul velluto grazie al redivivo Calaiò. Si va alla sosta con le distanze inalterate, al termine di una giornata che ha soltanto offerto conferme. Una di queste è che Sangiovannese, Perugia e Grosseto non molleranno la presa dei play-off. Braglia pareggia a Gela e mantiene il terzo posto. Biancone illude il tecnico grossetano, riportato sulla terra da Levacovich. Il fantasista sardo si dimostra il solito impagabile professionista, riprende a correre e offre al pubblico siciliano numeri e spettacolo che i giallorossi sono stati capaci di dimostrare per tutto il girone di andata. Sogni play-off sfumati, consolidati quelli dei toscani al pari dei corregionali di Grosseto. Con un’ottima prova, i ragazzi di Benedetti salvano la panchina al loro tecnico e demoliscono il Martina. Il professor Simonelli ha ancora tanto da lavorare, perché i vari Polani, Gessa, Garofalo e Russo hanno messo a nudo i limiti di una squadra che ha trovato il gol della bandiera con il solo Silvestri. Da sottolineare che senza Pellicori i maremmani hanno comunque messo a segno ben sei gol nelle ultime due gare, bottino non indifferente nonostante gli equilibri predicati dal tecnico romagnolo che si ritrova tuttora fuori dai giochi, laddove è rientrato il Perugia ma soltanto grazie al gol di Diarra, arrivato all’ultimo assalto. Il Lanciano non meritava la beffa, ma sembra che quest’anno la dea bendata sia tutta alla parte di Patania. Consiglio al tecnico siracusano: si inventi qualcosa per fare punti in trasferta, perché la concorrenza è forte ed un rendimento altalenante non garantirebbe affatto la qualificazione ai play-off. Con Myrtaj e Cellini là davanti, non pensare agli spareggi sarebbe assurdo, e a questo punto un pensierino alla "lotteria" lo fa anche la Torres, che resiste contro la Lucchese difendendo il suo quarto posto e mantenendo i quattro punti di vantaggio sui rossoneri, che il mercato indica come favoriti per insidiare le magnifiche quattro. La squadra di Cuccureddu sfiora anche il gran colpo, ma i toscani si difendono bene e contano di costruire fra le mura amiche la grande rimonta. In coda alla classifica, qualcosa si è mosso. Il Chieti ha risucchiato un punto alla Pistoiese, pareggiando con Artistico un rigore generosamente concesso alla Massese e trasformato dal solito Vagnati. Un piccolo passo in avanti che dovrà essere confortato da altri risultati, pena l’inevitabile retrocessione diretta. Pari e patta senza reti ad Acireale, dove il nuovo corso societario comincia con un punto contro la Juve Stabia. Partita senza emozioni fra due squadre che, allontanatesi dall’ultimo posto, pensano a conquistarsi un posto al sole negli altri spareggi, facendo un pensierino proibito alla salvezza diretta (difficile dopo il mercato effettuato a gennaio). Primo stop del Foggia nella gestione-Fiorucci: boccata d’ossigeno per il Pisa, che si tira su con Galuppo scavalcando proprio i pugliesi, ad un passo dalla zona rossa al pari della già citata Massese.

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