GASTONE BEAN "BELLICAPELLI"

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Lo chiamavano così, ma in un’ intervista di qualche anno fa il buon Gastone si affrettò a smentire : “ Erano lisci e basta “.

Ala di punta, nato in provincia di Gorizia nel 1936, in possesso di un tiro secco e preciso con entrambi i piedi pur non essendo di statura un gigante, cresce nelle giovanili del Milan, approdando in prestito in serie C a Piacenza per la stagione 1955 –’56, dove compie uno straordinario exploit nell’ ultimo turno di quella stagione, realizzando la bellezza di sette reti in un insolito 9 –4 con il quale gli emiliani battono il Lecco.

Gipo Viani, detto lo “ sceriffo “, uno dei più straordinari personaggi che abbia mai avuto il calcio italiano, allora allenatore del Milan, decide che il giovanotto è maturo per il gran salto. Detto, fatto. Bean diventa subito capocannoniere dei rossoneri nel campionato 1956 –’57 con 17 gol, quello che sancì il 6° scudetto conquistato dai “ casciàvid “, come allora si diceva a Milano dei milanisti. Grossa impresa di un ragazzo di appena vent’ anni scarsi, in una squadra piena zeppa di stelle, come Liedholm, Schiaffino e Maldini.

All’ ombra del Duomo Bean soggiorna per altri tre anni  ( chiudendo con un curriculum complessivo di 87 presenze condite da 39 gol ) vincendo un altro scudetto due anni dopo, mettendo a segno stavolta però solo 4 reti in 19 partite, patendo qualche infortunio di troppo. Nel 1960 Bean si trasferisce al Genoa in serie B, conquistando la promozione l’ anno dopo. Anche sotto la Lanterna, come a Milano, Bean si ferma complessivamente per quattro campionati, disputandone gli ultimi due in serie A ( 17 reti in totale ).

Nel 1964 fa ritorno in serie B, andando ad indossare quella del Napoli di Roberto Fiore e di Bruno Pesaola. Complice un grave infortunio al ginocchio, Bean disputa solo le prime quattro e le ultime dodici partite, realizzando però il bel numero di 7 gol, assolutamente decisivi per il vittorioso rush finale che sancì il ritorno in serie A degli azzurri.

L’ anno dopo è quello magico degli arrivi di Sivori ed Altafini, gli azzurri arrivano terzi, per Bean, un po’ frenato dagli infortuni e un po’ dalla notevole presenza di altri attaccanti, la stagione va così così, con soli 3 gol realizzati. Ancora una stagione a Napoli ( complessivamente in maglia azzurra è andato a segno 11 volte in 46 incontri ), e nel 1967 si trasferisce a Ferrara per indossare la maglia della Spal, dove abbandonerà l’ attività alla fine della stagione.

Per concludere diamo la parola al protagonista, che raccontò così il…tradizionale impatto riservato ai forestieri che giungono a Napoli : “ Il primo giorno che arrivai, mentre mangiavo al ristorante, mi rubarono la macchina targata Savona. Grazie ai titoli dei giornali del giorno dopo  che pubblicarono la notizia del furto, come per magia l’ automobile, forse perché rubata da un tifoso del Napoli, venne ritrovata “. Ah, che ti combina il tifo… 

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