I PORTIERI… FUORI PORTA

I PORTIERI… FUORI PORTA src=

Guardando le ultime (ma anche le penultime e le terzultime) performances di Nelson Dida, ex portierone miracolo del Milan diventato inspiegabilmente un brocco clamoroso, la prima domanda che viene da porsi è la seguente: come fa la squadra più forte d’Europa a farsi proteggere dal numero uno più scarso del mondo? Sarà anche un’iperbole, ma ciò che è lampante è che Dida è stato forse rapito dagli alieni, il suo sosia cattivo che ora veste il rossonero meriterebbe al massimo la serie C. Eppure Ancelotti continua imperterrito a puntare su di lui, e per fargli capire quanto sia al sicuro gli è stato persino rinnovato il contratto. Stranezze di questo folle mondo pallonaro. Fatto sta che il povero Nelson è solo il più esposto, la cassa di risonanza di una situazione che assume connotati sempre più paradossali. 

L’ennesima dimostrazione l’ha fornita il fantasioso Lotito. Data l’impossibilità di reperire portieri sul mercato, ne ha preso uno al mercatino. Si chiama Muslera, è un ragazzino di 19 anni che conoscevano probabilmente solo lui e il suo ex allenatore. Diventerà un campione? Magari sì, intanto è stato lanciato allo sbaraglio manco fosse Schmeichel (padre, non figlio), e il risultato è che appena incontrata una squadra più seria l’imberbe uruguaiano si è sbriciolato come un frollino e ha preso cinque-palloni-cinque, davanti ai suoi attoniti nuovi tifosi. Tutto ciò mentre alcuni suoi coetanei nostrani restano a marcire nelle divisioni inferiori, se tutto va bene nella serie cadetta. Si pensi a Viviano, considerato un potenziale campione, che difende i colori del Brescia, oppure a Consigli, del florido vivaio atalantino, parcheggiato al Rimini in attesa di tempi migliori. Per non parlare del 24enne Mirante, attuale titolare della Samp ma da sempre considerato il nuovo Buffon. Lo scorso anno era il terzo (!) portiere della Juve, in serie B, davanti a lui oltre a Buffon anche Belardi. E in serie A? In A facevano rabbrividire Pantanelli e ad un certo punto perfino l’assurdo Kalac… Sarà l’estrema necessità di risparmiare o di fare affari, ma scommessa per scommessa perché puntare sugli stranieri aspettando che i nostri giovani diventino arzille chiocce come Balli o Ballotta? 

In fin dei conti questa dei goalkeeper stranieri è solo un’altra delle tante mode malsane del nostro calcio. Una moda che finora ha prodotto soltanto poche eccezioni ben riuscite, leggasi Frey o Doni o anche Julio Cesar. Quest’anno oltre alla giovane promessa del calcio uruguaiano sono sbarcati in Italia una nidiata di adolescenti con i guanti, provenienti da tutto il mondo. A guidare la paranza l’esperto Bizzarri, giunto a Catania ma accantonato dopo sole due partite. Koprivec, Petr, Novakovic… e chi sono? Come contraltare molti dei nostri, alcuni anche piuttosto affidabili, sono costretti ad emigrare all’estero per fare carriera, scippati del posto da colleghi di dubbio talento. Giusto per fare qualche nome, De Sanctis, Pelizzoli, Abbiati o i pionieri Roma, Sorrentino e Cudicini, vagano sparsi per il mondo; nel frattempo il Siena, ad esempio, può vantare in rosa la torre di babele: Manninger, Eleftheropoulos, Jakkola. Chiii?

Translate »
error: Content is protected !!