Il brutto anatroccolo

In una stagione dall’andamento inaspettato, uno degli investimenti più costosi della campagna acquisti della “New Era” azzurra, sta deludendo le aspettative.

Parliamo di Jesper Lindstrom, 24enne danese di belle speranze, preso in pompa magna ad Agosto a suon di milioni, quasi 30, dall’Eintracht di Francoforte con cui aveva vinto una Europa League e incorciato il Napoli negli ottavi della scorsa Champions. Jesper doveva essere per tutti il “naturale” sostituto del Chucky Lozano sulla fascia destra. Per tanti addetti ai lavori, allenatori inclusi (come De Zerbi), il danese era ritenuto una delle grandi promesse del calcio europeo che a Napoli sarebbe esploso come successo a Kvaratskhelia. Ben presto, però, ci si è accorti che non sarebbe stato così.

Giocatore leggero, dotato di buona tecnica sulla carta, ma nè con Garcia e men che meno con Mazzarri e Calzona, nonostante i diversi moduli messi in campo dai tre tecnici, è riuscito a trovare una reale collocazione tattica apparendo sempre più come un pesce fuor d’acqua. In quasi 30 apparizioni mai è riuscito davvero ad incidere attirando a se numerose critiche. Si ricorda di lui un assist a Ngonge nella rimonta casalinga al Verona e l’errore di Barcellona che poteva valere il 2-2 per alimentare le speranze Champions e del Mondiale per Club.

A più riprese il Presidente ha voluto giustificare l’investimento mostrando tabelle e report delle prestazioni di Lindstrom nelle stagioni positive in Germania. Ma i numeri sciorinati in conferenza lasciano il tempo che trovano perchè all’atto pratico, il giovane danese ha deluso. Questo è apparso evidente anche al CT danese che ha, infatti, escluso il ragazzo dalle ultime convocazioni in Nazionale mettendo così in dubbio anche la partecipazione al prossimo Europeo.

Come nelle favole del famoso scrittore danese Andersen, Il Napoli spera che Lindstrom, da brutto anatroccolo si trasformi presto in cigno. Il tempo stringe e ci sono appena 9 partite per cambiare l’inerzia di una stagione fallimentare. A Giugno ci sarà da valutare il da farsi e risolvere l’equivoco Lindstrom: trovare un acquirente e investire altrove i soldi del suo cartellino o sperare che, come già successo per alcuni calciatori (vedi Lobotka), che un nuovo tecnico trovi l’alchimia giusta per rivalutare quello che, ad oggi, viene annoverato come tra i peggiori investimenti dell’era De Laurentiis.

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