IL CIUCCIO NON VOLA…

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Napoli (3-4-3) Iezzo (11’ P.t. Giannello); Maldonado, Cannavaro, Domizzi; Grava (9’ S.t. Trotta), Montervino, Gatti, Savini; De Zerbi (20’ S.t. Pià), Calaiò, Sosa  a disp: Giannello; Garics, Dalla Bona, Trotta, Pià, Bucchi All. Reja

 

Modena (5-3-2) Narciso; Chicchi, Antonazzo, Rossi, Tamburini, Bentivoglio; Campedelli, Longo (20’ S.t. Giglioli), Abate; Pinardi (18’ S.t. Colacone), Bruno (43’ S.t. Sforzini)  a disp. Vergari; Giglioli, Ricchi, Colacone, Virdis, Lazzari, Sforzini All. Mutti

 

Arbitro: Pantana di Macerata; Tonolini, Foschetti

 

Marcatori: Sosa 32’; Tamburini 44’

 

Note: Spettatori 60.000;  Ammoniti: Rossi, Maldonado, Colacone, Calaiò, Antonazzo; Espulsi: Mutti (35’ S.t.); Giglioli ( 40’ S.t.); Montervino (45’ S.t.); Recupero: 2 p.t.; 5 S.t.

  

Napoli – Quando qualcosa non esiste si dice “Il ciuccio non vola…”, nel calcio non si ha come immagine mostri d’acciaio o uomini con superpoteri, ma simboli semplici e concreti e talvolta i veri protagonisti riescono ad immedesimarsi in questi simboli. Manco a dirlo è il caso del Napoli, il ciuccio, quello che non vola, ma soffre e fa soffrire se non vuole camminare.

Il San Paolo è stracolmo, sono sessanta mila quelli accorsi allo stadio per spingere questo ciuccio verso la vittoria, verso il traguardo promozione; Reja ripresenta il tridente, ma stavolta c’è Sosa al fianco di Calaiò e De Zerbi con Pià in panchina, torna Maldonado e Garics si riaccomoda in panchina.

Pronti, via e il Napoli sembra pimpante, cattivo, pronto a prendersi quei tra punti che oggi come non mai, potrebbero avere la valenza di un chilo d’oro; De Zerbi è vivo, corre e si prende responsabilità nel calciare in porta e saltare l’uomo, ma il Modena di Mutti non lascia spazio, si chiude in otto bloccando gli esterni e per Grava e Savini c’è poco da fare, come se non bastasse Iezzo è costretto ad uscire dopo uno scontro con Maldonado lasciando il posto a Giannello; così si rispolvera la solita trama: lancio lungo alla ricerca di Sosa per fare da sponda oppure Calaiò che si muove molto da una parte all’altra del campo. Napoli che soffre improvvisamente quando da un corner, uno dei tre ex in campo, Raffaele Longo, si trova solo soletto al centro dell’area ma il suo tiro è ribattuto da un sontuoso Cannavaro; sul capovolgimento di fronte ecco il gol: cross verso il centro con Grava che propone per Calaiò, il numero 11 azzurro tenta il tiro al volo, ma cicca il pallone, spunta Sosa che controlla e di punta beffa Narciso; 1 a 0. Il Modena comincia a far fatica, ma il Napoli non chiude il match e le occasioni ci sono state, come quando Sosa a tu per tu con Narciso cerca di servire Calaiò invece di concludere; gol sbagliato – gol subito, la legge del calcio è spietata e così Longo lancia Tamburini che, approfittando di un fuorigioco sbagliato dalla difesa, trafigge Giannello; 1 a 1 proprio sul finire di tempo.

 

Nella ripresa tutti si aspettano il Napoli arrembante e non solo; da De Zerbi si aspetta la fantasia e l’estro, ma l’unica magia che riesce alla perfezione è quella di sparire dal gioco; Gatti cala e il centrocampo subisce il colpo, così Reja butta nella mischia Trotta per Grava, ma non cambia nulla. Napoli che riparte con calma, al piccolo trotto, ma dopo un tiro di De Zerbi respinto in angolo, non succede più niente di concreto fino a quando la partita non decolla sul piano del nervosismo: Trotta taglia il campo e serve Savini che crossa, Tamburini confonde l’inglese Soccer con Football  e placa Sosa che schiaccia la palla, ma sul fondo e Pantana fischia il rigore; da qui in poi il gioco del calcio è solo un ricordo, gli emiliani provano ad innervosire Calaiò e a cadere nel tranello non è solo il bomber azzurro che rilascia parare un tiro fiacco dal portiere avversario, ma tutto il Napoli; nell’occasione viene espulso Mutti, poco più tardi viene espulso anche Giglioli per uno sgambetto su Cannavaro; entra Pià al posto di De Zerbi, ma non cambia molto. Così anche Montervino si fa buttare fuori per doppia ammonizione, il Napoli prova a lanciare palla in avanti senza cavarne un ragno dal buco. Finisce così, 1 a 1, in casa, altri due punti persi che si aggiungono a quelli con Triestina, Bari, Vicenza, Arezzo, Frosinone e Genoa, senza contare il pari in campo neutro con il Mantova e quello con la Juventus; due punti persi molto pesanti perché il Genoa non espugna Bari così come il Piacenza bloccato a Cesena mentre il Bologna crolla in casa; morale della favola? Il ciuccio non vola, ma lavora e soffre arrivando sempre alla fine della giornata, sperando che anche questo ciuccio arrivi a calpestare prati di ben altri palcoscenici…

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