IL NAPOLI FA LA JUVENTUS

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Il giorno dopo Napoli-Juventus, gli errori dell’arbitro Bergonzi, negli episodi dei due rigori concessi al Napoli, fanno passare in secondo piano i meriti di una squadra che, in ogni caso, è stata superiore all’undici bianconero, ed ha legittimato pienamente la vittoria ottenuta sul campo.Del resto, anche se fossero stati concessi altri 50 rigori alla squadra di Reja non si sarebbero cancellati i torti che il Napoli ha dovuto subire in questi anni in un sistema governato ed inquinato da uomini di spicco della società di torinese.E’ stato soprattutto grazie a questo sistema di partite pilotate e di campionati falsati che il Napoli ha dovuto subire l’onta del fallimento. Il destino ha voluto che le parti si invertissero ed è la Juventus ora a recriminare e a non accettare un verdetto che è pur sempre frutto delle capacità di una squadra in grande crescita.Napoli in cui hanno brillato un po’ tutti i nuovi acquisti anche se ancora altalenante dal punto di vista della tenuta mentale in difesa.Le fasce non decollano e si tenta di praticare maggiormente le vie centrali per scardinare una difesa bianconera non imperforabile, come dimostrato in occasione del gol del pareggio di Gargano. Delude solo Garics nella squadra mandata in campo da Reja. L’austriaco tiene la posizione ma sbaglia ancora troppi appoggi, non azzeccando un solo cross in occasione delle sovrapposizioni offensive.Prestazione del Napoli a parte, certamente la pessima prova dell’arbitro Bergonzi ha contribuito ad alterare il risultato della partita, ma più male fanno le assurde recriminazioni e le accuse a Lavezzi e Zalayeta, definiti dei “cascatori” da parte della stampa di fede juventina.Meglio farebbero alcuni personaggi a tacere, come buon senso suggerirebbe, piuttosto di emanare giudizi frutto dell’ignoranza di un recente passato che sembra già essere calato nell’oblio.Almeno siamo certi che gli errori dell’arbitro Bergonzi siano in buona fede e legati a fattore di imponderabilità che fa del calcio ancora uno sport a misura d’uomo e non solo un business miliardario.

Se vogliono tutelare i miliardi della Fiat a discapito del fascino dell’imprevedibile allora perché non mettere la moviola in campo?Rimane, in ogni caso, l’ottima prestazione di una squadra sempre più convinta dei propri mezzi e delle proprie qualità, che esprime un gioco discreto e sa lottare e correre per 90 minuti non arrendendosi mai.Nel turno infrasettimanale di mercoledì a Firenze contro i viola di Prandelli, Edy Reja dovrà fare a meno di uno degli uomini dal più altro rendimento del centrocampo azzurro, di quell’Emanuele Blasi che è anche un ex della partita.Si va all’”Artemio Franchi” con la nuova consapevolezza che ancora nel calcio esiste l’imponderabile e non ci sono più squadre protette dal palazzo, ma il calcio è ancora uno sport in cui l’errore umano, grazie a Dio, può essere determinante.Più che le moviole in campo fa piacere questa nuova certezza, che si rinnova dopo un periodo in cui, al contrario, le partite, i rigori dati o non dati erano decisi a tavolino in sede diverse dai campi di gioco, e questo sistema ha contribuito a creare molte più vittime di quanto abbia potuto fare ieri sera l’arbitro Bergonzi.La Juventus anche su questo dovrà tener conto nel prosieguo del campionato, senza dimenticare che il Napoli e i napoletani hanno pagato per colpa sua.      

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