JUVE, MILAN, FIORENTINA E LAZIO RISCHIANO LA B

Il Procuratore federale Stefano Palazzi ha emesso 30 deferimenti che riguardano il primo filone di indagine su "Calciopoli" chiuso dal capoufficio indagini Francesco Saverio Borrelli. 4 società (Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio) e 26 fra tesserati ed ex tesserati (Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Adriano Galliani, Leonardo Meani, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Sandro Mencucci, Claudio Lotito, Cosimo Maria Ferri, Franco Carraro, Innocenzo Mazzini, Tullio Lanese, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Pietro Ingargiola, Paolo Bertini, Massimo De Santis, Paolo Dondarini, Fabrizio Babini, Domenico Messina, Gianluca Paparesta, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Claudio Puglisi) dovranno comparire davanti alla nuova Caf (presidente Cesare Ruperto) per il maxi-processo che avrà inizio lunedì prossimo presso i saloni dello stadio Olimpico di Roma e che si concluderà, davanti alla Corte Federale, il 20 luglio con la lettura delle sentenze inappellabili. Nella sua relazione Borrelli parla di "illecito strutturato". Stefano Palazzi è sulla stessa linea, e per i deferiti non è una buona notizia. Il giovane magistrato militare napoletano, firmatario dei rinvii a giudizio, rappresenterà l’accusa nei processi davanti a Caf e Corte Federale. Palazzi chiederà sanzioni durissime, così come già fatto la scorsa estate con il Genoa che fu spedito in serie C1 e con 3 punti di penalizzazione. Ai Grifoni veniva contestato il risultato di una sola partita (Genoa-Venezia), stavolta i deferiti dovranno dare conto di un intero campionato "taroccato". Tutti le società deferite rischiano la retrocessione in B o in un altro campionato. La posizione più delicata resta quella della Juventus. Il club è accusato di avere avuto responsabilità diretta nella violazione degli articoli 2, 6 e 9 del Codice di giustizia sportiva. Per l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e l’ex amministratore delegato Antonio Giraudo si ipotizza la violazione degli articoli 1 e 6 del Codice di giustizia sportiva. Il Milan è stato deferito per la violazione (responsabilità diretta e oggettiva) dell’articolo 2 (comma 3 e 4), e, per responsabilità oggettiva, dell’articolo 6 (comma 4). Sotto inchiesta la gara contro il Chievo Verona del 20 aprile 2005. Per lo stesso motivo, ad Adriano Galliani è contestata la violazione dell’articolo 1. Particolarmente grave la posizione del dirigente addetto agli arbitri, Leonardo Meani, accusato anche di violazione dell’articolo 6 (comma 1 e 2). La Fiorentina è stata deferita per violazione sia dell’articolo 1 che dell’articolo 6. Sono cinque le partite nelle quali secondo Borrelli e Palazzi i dirigenti viola (i fratelli Andrea e Diego Della Valle, entrambi deferiti così come l’amministratore delegato Sandro Mencucci) avrebbero commesso illecito sportivo. Analoga appare la posizione della Lazio, che fra i tesserati ha come unico deferito il presidente Claudio Lotito. "Doveri e obblighi generali" e "Illecito sportivo e obbligo di denunzia" i nomi degli articoli 1 e 6 violati dai deferiti. La violazione dell’articolo 6 è ritenuta più grave. Essa comporta, per i dirigenti, una squalifica che va dai tre ai cinque anni con proposta di radiazione. Nel caso dei club, per responsabilità oggettiva o presunta si va dalla penalizzazione di punti all’esclusione del campionato di competenza; per responsabilità diretta la sanzione minima è la retrocessione all’ultimo posto del campionato competenza. I club accusati di aver violato l’articolo 1 rischiano dalla semplice ammonizione all’esclusione del campionato di competenza; per i dirigenti colpevoli di tale violazione le sanzioni vanno dall’ammonizione alla proposta di radiazione. Gli echi della bufera non si sono lasciati attendere. Adriano Galliani ha lasciato la presidenza della Lega Calcio. Nei prossimi verrà convocata un’assemblea straordinaria per eleggere il nuovo presidente, Guido Rossi permettendo. La Sampdoria ha tirato un sospiro di sollievo per l’archiviazione della sua posizione, così come gli altri personaggi che sono usciti dall’indagine. E in serie B è già rivolta: la Juventus ed il Milan non sarebbero accettate di buon grado da quei presidenti che hanno programmato campionati da vertice.

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