LA REJA BENDATA

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Dopo l'anticipo di campionato, che aveva visto il Genoa battere il Treviso per 2-1, con i veneti ridotti in 10 uomini, il Napoli affrontava il Cesena, una delle squadre che hanno destato un'ottima impressione, all'andata, opposte all'undici partenopeo. La gara dell'11 dicembre, giocata al "Manuzzi", era terminata 1-1, risultato finale di un match giocato a livelli molto alti. Erano stati due gli spauracchi maggiori in quella gara: il giovane Pellè, e il senegalese Papa Waigo, due attaccanti che avevano fatto ammattire Iezzo, tanto che Marino li ricorda ancora e sta spingendo in questo periodo per il loro acquisto. La loro presenza era stata in dubbio per tutta la settimana, il Napoli era pronto ad affrontare un Cesena che si sarebbe presentato al San Paolo monco, senza l'incisività della coppia-gol che ha ben fatto nel corso del campionato: ed invece la compagine partenopea ha dovuto far fronte al recupero dei due assi cesenati. Sosa invece, in barba ad ogni previsione di difficoltà ha messo immediatamente a segno il goal del vantaggio, su un errata uscita di Sarti, il secondo portiere romagnolo, sostituto di Turci, che di altisonante ha solo il nome, per l'omonimia con l'indimenticato estremo difensore dell'Inter; però chi dagli spalti credeva in una gara in discesa, destinata ad essere chiusa in goleada è stato subito smentito. Il Napoli ha cominciato a giochicchiare, come sempre, senza imprimere intensità alla manovra e senza tirare in porta per tutta la prima frazione di gioco; e inevitabilmente, non avendo chiuso la partita anzitempo, nella ripresa la squadra azzurra è stata costretta a subire il ritorno del Cesena soffrendo gli avversari più del dovuto; poi al 95° il goal di Trotta ha chiuso la partita subito prima del fischio finale. Forse però bisogna ringraziare la cattiva vena dei due campioncini bianconeri che al contrario delle previsioni hanno compromesso la partita della propria squadra divorandosi alcune palle goal nitidissime che avrebbero cambiato certamente l'esito della gara; in una di queste occasioni si è dovuto superare per l'ennesima volta il portierone azzurro Iezzo, che è pur vero che è pagato per fare la guardia alla porta napoletana ma che sicuramente sarebbe più gratificato se non si trovasse a vedere il non gioco della squadra dall'inizio della stagione. E' però evidente che la squadra sta ottenendo dei risultati importanti; Reja nonostante non sia riuscito a dare gioco alla squadra è lanciatissimo per la promozione diretta in serie A, e forse potrebbe anche ottenere dei risultati importanti nella massima serie. Ma quante persone sarebbero contente di vincere ancora senza convincere? Quanti sono veramente contenti di ascoltare praticamente ogni partita le dichiarazioni degli avversari che parlano, non a torto, di sconfitta immeritata? Il tecnico ha mostrato, con estremo piacere da parte di tutti, una fortuna fuori dal comune; ma perchè accontentarsi quando con un miglior assemblatore si potrebbe ottenere un risultato addirittura più soddisfacente? Se la fortuna dovesse abbandonare il goriziano la squadra si troverebbe a dover fare i conti con l'assenza di idee, e lì sarebbe praticamente impossibile immaginare risvolti positivi! E' incredibile come la squadra dimostri queste lacune e il tecnico non sia mai riuscito a porvi il minimo rimedio, nonostante esse siano sotto gli occhi di tutti.

Continuiamo ad andare avanti soltanto grazie alla Dea Fortuna, sperando che non ci abbandoni nel momento topico depauperando tutto ciò che è stato costruito finora. Intervistato nel dopo gara, Marino ha precisato ai microfoni delle televisioni libere che la squadra gli è piaciuta, e molto. Per lui, il voto da consegnare alle cronache per questa compagine era 9, un ottimo punteggio poiché, ha osservato, ancora una volta gli esclusi, relegati in panchina, hanno fatto la differenza una volta entrati, togliendo le castagne dal fuoco al tecnico Reja. L’altro voto, un bel 10, il Direttore l’ha offerto al pubblico, ai tifosi che hanno capito che non dovevano fischiare i giocatori, per il bene del Napoli, e per agevolarla nell'ardua impresa della promozione. E aggiungiamo noi, possibilmente non al modo di Reja, che si affida solo alla fortuna. Marino non si  è espresso nel dare un voto al tecnico, come solitamente avviene, quando si stilano le pagelle. In una valutazione da uno a dieci, io gli darei un generoso 6 meno meno meno meno meno meno… e ancora tanti meno!

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