LE SCOMMESSE (VINTE) DI FIORE, PENSACI AURELIO!

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Ricordi di un bel tempo andato. Prendendo spunto dal bellissimo Amarcord del nostro Emanuele Orofino, torniamo un attimo con la mente ad un passato foriero di grandi soddisfazioni. Nel campionato '64-'65, che sancì il ritorno del Napoli in Serie A, l'allora presidente Fiore, coadiuvato dal presidente onorario, il Comandante Achille Lauro decise di fare una scommessa, anzi due. A Napoli portò due campioni affermati, che però vivevano un momento non brillantissimo della loro carriera a causa di problemi con le proprie società. Questi due giocatori si chiamavano Josè Altafini e Omar Sivori, e la scommessa si rivelò vincente, perchè grazie a loro la squadra partenopea riuscì a consolidarsi nel calcio che conta. Sulla scia di quei fantastici campionati, giocati all'insegna del bel calcio e dei grandi risultati, le maglie della storia si sono intrecciate poi fino al 1998, anno in cui la gloriosa società napoletana, che nel frattempo aveva anche trionfato per due volte in Italia e una in Europa, si ritrovò dopo più di trent'anni a fare di nuovo i conti con l'onta della retrocessione. Dopo un'altra risalita e un'altra scandalosa ridiscesa, e dopo le ultime vicissitudini che adesso finalmente possiamo inserire nella categoria "dimenticatoio", adesso il Napoli può nuovamente affacciarsi dal palazzo più bello, a guardare finalmente dall'alto quelle che fino a un mese fa erano le sue compagne di avventura.

 

E arriviamo dunque ai giorni nostri, dopo questa veloce carrellata fatta di ricordi belli e brutti. Anno di grazia 2007. Dopo Fiore, Ferlaino, Gallo Corbelli, Naldi e chi per loro, ecco in sella nuovamente un presidente vero, di quelli che puntano sempre all'apice e che non hanno paura di investire nè di rischiare. Proprio per questo si potrebbe consigliare a De Laurentiis di fare anche lui una scommessa, anzi due, portando a giocare al San Paolo due giocatori che, come Sivori e Altafini, attraversano un momento non felicissimo, ma sulle cui qualità non c'è da discutere. Stiamo parlando di Vieri e Cassano, il primo svincolatosi dall'Atalanta, il barese invece ai ferri corti con la dirigenza del Real; entrambi sarebbero più che felici di vestire la gloriosa casacca azzurra, per rinverdire i fasti di quei favolosi anni '60. I tifosi li accoglierebbero con lo stesso calore, e certamente l'urlo dei 60mila li spronerebbe a tornare quei campioni che sono stati un tempo, a tutto vantaggio delle nostre prestazioni e della nostra classifica. D'altronde, dopo gli importantissimi acquisti dei giovani Hamsik e Gargano, acquisti di prospettiva e sicuramente azzeccatissimi, urge rinforzare la rosa anche con elementi di esperienza, nazionale e internazionale, e chi meglio di Bobone e del Pibe di Bari può apportare quest'esperienza, loro che hanno giocato Coppe, Mondiali ed Europei? Tra l'altro, Cassano ha solo 25 anni, non è neanche un vecchietto navigato, e disciplinato ed educato a dovere può rappresentare un valore aggiunto davvero notevole. A quel punto, presi i giovani, aggiunta l'esperienza, basterà completare l'organico con qualche altro elemento valido e saremo pronti, pronti per tornare dove ci hanno già portato i vari Fiore, Lauro e Ferlaino. Dopo tanto tempo potremo tornare a pronunciare la famosa frase fatta: "Siamo a cavallo", a cavallo del Ciuccio.

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