Lo Zibaldone azzurro: Milan-Napoli dalla A alla Z

Riviviamo la partita di ieri sera con il classico gioco dell’alfabeto 

Atteggiamento da squadra di altissima classifica: il Napoli affonda subito il colpo per poi mantenere un equilibrio notevole in mezzo al campo, che gli consente di portare a casa una partita dal peso specifico inestimabile.

Ballo-Touré- Chiamato a sostituire Theo Hernandez, disputa una prova decisamente insufficiente andando costantemente in difficoltà sugli spunti di Lozano. Un buon cross nel primo tempo, che è l’unica nota positiva della sua serata.

Carattere, testa e cuore servivano per conquistare una vittoria del genere, nonostante le numerose assenze tra le fila dei partenopei. Napoli sempre sul pezzo, fino alla morte.

Dal quarto al secondo posto. Con le sconfitte di Atalanta e Milan, il Napoli ritorna sul podio del campionato a pari punti con la compagine rossonera e soprattutto conservando una distanza di sicurezza sul quinto posto.

Episodio sospetto tra Giroud, in leggero fuorigioco, e Juan Jesus da cui scaturisce la rete, poi annullata, di Kessié. In precedenza il centravanti francese aveva messo le braccia intorno al collo del difensore ex Inter. Giusto cancellare il gol.

Fascia da capitano indossata da Piotr Zielinski, che la onora nel migliore dei modi dimostrando di essere nettamente il migliore in campo.

Grandissimo lavoro da parte di Andrea Petagna, che ha contribuito al mantenimento di un baricentro alto, consentendo così al Napoli di giocare nella metà campo avversaria. Sofferenza maggiore dal momento in cui è stato sostituito.

Hirving Lozano si riscatta dopo le recenti partite incolori. Partita di alto livello per il messicano, che fa ampiamente la differenza sulla corsia di propria competenza. Nella ripresa si accentra di più e diventa una minaccia costante per tutta la retroguardia milanese.

Intervento determinante di David Ospina, su un tiro indirizzato all’angolino alto da Zlatan Ibrahimovic. Il patron si supera e smanaccia in corner. Garanzia.

Lobotka- Lo slovacco entra nella ripresa e diventa a tutti gli effetti il geometra della squadra. Qualità di palleggio sopraffina, visione di gioco da capogiro ed eleganza considerevole.

Maestro Zielinski- La tracheite è alle spalle e il centrocampista polacco è autore di una prestazione spaziale. Assist per Elmas, tante giocate di livello sovrumano, qualità spaventosa e intensità a dir poco invidiabile. Perfetto.

Nota di merito per Kevin Malcuit, sul quale c’è stato sempre tanto scetticismo. Anche ieri ha disputato una gara ottimale nel ruolo di terzino destro. Un treno instancabile.

Ottavo centro in stagione, Nazionale compresa, per Eljif Elmas, il quale ancora una volta sta dimostrando di essere l’arma in più di questo gruppo. Inserimento da attaccante sul corner di Zielinski e incornata vincente per un successo fondamentale.

Perfetta, per certi versi mostruosa, la partita di Rrahmani e Juan Jesus. Non sbagliano un intervento dimostrando anche di avere un’ottima intesa. Applausi a scena aperta.

Quasi del tutto annullati i trequartisti del Milan, che non hanno supportato a sufficienza la prima punta a causa di un lavoro eccellente dei partenopei in fase di non possesso.

Risultato che è frutto di una partita tattica, con attenzione ai minimi particolari e cura estrema di ogni dettaglio. Lavoro enorme.

Sostituzioni, a dire il vero, ancora una volta discutibili. Con l’uscita di Petagna soprattutto, gli azzurri non riuscivano più ad andare oltre la linea di centrocampo. Stavolta è andata anche bene…

Tenta la mossa della disperazione Pioli, mandando in campo anche Giroud accanto ad Ibrahimovic, ma neanche questa mossa fa cambiare il risultato.

Una settimana intera per preparare il match di San Siro con soli sedici giocatori disponibili in allenamento. Spalletti l’ha pianificata alla perfezione. Onore a lui.

VAR protagonista nelle ultime battute del match, proprio come la gara dello scorso marzo in cui non fu assegnato un rigore al Milan per un intervento non proprio composto di Bakayoko.

Zero reti subite in una delle trasferte più dure di tutto il campionato e per di più con il pilastro della difesa infortunato. Questo la dice lunga sulla prova di Rrahmani e Juan Jesus. Orgoglio.

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