Lo Zibaldone azzurro: riviviamo la stagione dei campioni d’Italia!

Finisce 2-0 la sfida fra Napoli e Cagliari, gli azzurri con questa vittoria si assicurano il quarto titolo della loro incredibile storia. Riviviamo col classico gioco dell’alfabeto non solo la partita di ieri, ma l’intera stagione partenopea.

A- Ansia clamorosa quella che ha accompagnato la stagione del Napoli durante questo incredibile anno. Partiti sconfitti contro il Verona alla prima uscita dopo 37 giornate i partenopei alzano al cielo di Napoli il loro quarto Scudetto.

B- Basta la vittoria per 2-0 contro il Cagliari, con le grandi reti di McTominay e Lukaku per vincere questo Scudetto. B anche per Buongiorno, grande protagonista sia in campo purtroppo spesso martoriato da infortuni ma anche durante la festa scudetto.

C- Conte è il grande protagonista dalla panchina del Napoli che vince il tricolore. Il tecnico pugliese è arrivato a Napoli con ambizione, ha posto un obiettivo, lo ha centrato nonostante qualche avversità nel corso della stagione. Batte sulla carta una squadra più forte rispetto a quella azzurra, ovvero l’Inter ed entra nella storia della Serie A.

D- Dominano la testa della classifica gli azzurri. Su 38 gare a disposizione in ben 21 sfide il Napoli è stato in vetta alla classifica, dimostrando continuità e forza che precedentemente era mancata.

E- Emozionanti alcune partite del Napoli, al di là di un gioco non sempre spumeggiante. Basta ricordare la grande vittoria contro l’Atalanta a Bergamo oppure la vittoria in rimonta contro la Juventus, emozionante anche la festa di ieri sera.

F- Festa grande per il Napoli di Conte. La paura sale dopo lo 0-1 di De Vrij, ma qualsiasi mostro viene scacciato dal protagonista della stagione partenopea ovvero Scott McTominay e poi dal clamoroso goal di Lukaku.

G- Grande prestazione difensiva in tutta l’annata del Napoli, è proprio questo il punto di forza degli azzurri. Più volte Conte ha sottolineato quanto fosse importante avere una difesa solida per vincere i titoli e, anche questa volta, ha avuto ragione lui.

H- Ha sorpreso nel rush finale anche Leonardo Spinazzola. In alcuni (piccoli) momenti e in alcune partite ha ricordato la sua versione prime, quella di EURO 2020. Non possiamo parlare di un protagonista assoluto (appena 25 presenze), ma di un giocatore, anche a livello di esperienza all’interno dello spogliatoio, che il suo contributo lo ha comunque dato. Anche lui, come Manolas, va via da Roma e vince col Napoli.

I- Incredibile la stagione fornita da Andrè Frank Zambo Anguissa. Non aveva mai registrato in carriera numeri offensivi del genere. Sei gol e quattro assist. Conte non ne ha sfruttato solo le doti fisiche e di impostazione, ma lo ha reso un centrocampista di inserimento completo. Una mezz’ala che si butta dentro e colpisce. Anguissa in alcuni frangenti è stato addirittura più decisivo del fantastico giocatore ammirato due anni fa. La rete alla Juventus la firma pesante della sua pregevole annata.

L- Lukaku seppur con caratteristiche non da bomber, si dimostra indispensabile per il Napoli. Doppia cifra di gol (14 in totale) e assist (10), sempre pronto a lavorare per la squadra, leader e punto di riferimento, anche nell’atteggiamento. Per come gioca il Napoli di Conte, semplicemente essenziale. Il centravanti belga ha sfoderato una delle migliori stagioni in carriera, contribuendo in maniera cruciale alla conquista di questo Tricolore.

M- MVP o McTominay, premiato come il miglior giocatore della stagione. Ce lo aspettavamo tutti molto forte, ma non così forte, completo, dominante e determinante. 12 gol e quattro assist, al primo anno in Italia. L’ex United si è tramutato in una sorta di primo Vidal, Conte ne ha esaltato le doti balistiche e di inserimento, lui ha sempre risposto presente. Da metà marzo in poi ha aumentato i giri del motore e tramite varie doppiette (di gol e di assist) si è rivelato decisivo proprio nel momento clou della stagione. Ben otto reti su 12 hanno sbloccato il risultato, incluso il sigillo al Cagliari. Poderoso fisicamente e tecnicamente, acrobatico, McTominay è stato senza dubbio il migliore in questa fantastica cavalcata azzurra.

N- Napoli festeggia meritatamente e festeggerà anche lunedì pomeriggio quando ci sarà il bus scoperto che accompagnerà gli azzurri per tutto il lungomare di Mergellina. Un modo per avvicinare anche di più i tifosi partenopei ai loro beniamini, simbolo di un’annata straordinaria.

O- Ottima stagione anche quella di Olivera e Rrhamani. Il giocatore uruguaiano è stato una delle sorprese stagionali e non tanto per il rendimento. Perché stato in grado di adattarsi anche come terzo centrale di difesa, ricoprendo un ruolo che in carriera non aveva nemmeno mai immaginato. Per il Kosovaro, che rappresenta il giocatore più impiegato da Conte, è stato un leader sia in una linea a quattro, che in una a tre con Di Lorenzo e Olivera. Insomma, in ogni posizione il centrale azzurro si è distinto, si è adattato, dimostrando il suo spessore. Fondamentale per Conte, fondamentale per il Napoli, forse sottovalutato a livello generale.

P- Politano perfetto ieri nella sfida contro il Cagliari, monumentale difensivamente e in supporto alla squadra durante tutto l’anno. Nel 3-5-2 con cui il Napoli ha giocato nella seconda parte di stagione, Politano è stato l’elemento cardine, l’esterno a destra, il “quinto”, capace di svolgere egregiamente sia la fase difensiva che quella offensiva. Non troppi bonus (tre gol e tre assist), ma un sacrificio costante ed encomiabile. Un “soldatino” diligente, di quelli che Conte adora.

Q– Quasi ottima la stagione di David Neres. La scheggia di Conte, ideale in ogni ripartenza, fulmineo palla al piede. Un infortunio lo ha condizionato da febbraio in poi, tanto da ridimensionarne un po’ il peso specifico. Due gol e quattro assist messi insieme in totale, quasi tutti concentrati tra la 16ª e la 21ª giornata, la parte centrale del torneo, in cui è stato vero trascinatore. Una sorpresa vera, visto che in alcuni momenti non ha fatto rimpiangere l’assenza di Kvara.

R- Raspadori, colui che fa solamente goal pesanti, probabilmente il prossimo jolly sbocciato del Napoli. L’infortunio di Neres, il cambio modulo, l’inizio di una nuova fiducia. E lì Jack Raspadori si è fatto trovare prontissimo: cinque gol da metà febbraio in poi, alcuni risolutivi, come quelli alla Fiorentina, al Monza, al Lecce. C’è una firma importante dell’ex Sassuolo su questo Scudetto: senza di lui e senza quell’intesa naturale con Lukaku, probabilmente il Napoli non ce l’avrebbe fatta.

S- Serviva qualcuno che potesse far respirare Lobotka nel corso della stagione. È servito anche l’altro scozzese, seppur con un impatto decisamente minore rispetto a McTominay. Palleggiatore, ma anche mezz’ala, con e senza Lobotka, al centro o spostato. Un jolly che Conte ha utilizzato spesso a gara in corso o per sostituire qualche suo pilastro. Prima stagione un po’ d’adattamento, ma comunque positiva.

T- Tanta lotta ed è tornato ad essere quello dei suoi soliti livelli, ovvero Giovanni Di Lorenzo. O terzino destro o braccetto della difesa a tre, o anche laterale a volte in un centrocampo a cinque. Duttile, utile, con carisma e personalità. In estate sembrava volesse salutare, dopo un lungo dialogo con Conte ha deciso di rimanere: scelta ponderata e corretta. Di Lorenzo (36 presenze su 37 giornate) ha segnato tre gol e fornito due assist, ma soprattutto ha alimentato di continuo la corsia di destra, quella che grazie all’intesa con Politano, si è rivelata essenziale per sbloccare anche le partite più complicate. Grande stagione per lui.

U- Un goal stagionale ma probabilmente è quello che pesa di più, ovvero quello di Philip Billing. Arrivato a gennaio. Il voto essenzialmente riguarda quel gol pesantissimo realizzato nel finale contro l’Inter. Per il resto lo abbiamo visto poco e nella partita contro il Genoa ne ha combinate di tutti i colori. Però quella firma resta, quel guizzo per l’1-1 con i nerazzurri ha di fatto stravolto le sorti di un campionato. I tifosi del Napoli se lo ricorderanno a lungo.

V- Vittoria che più conta? Probabilmente la gara contro l’Atalanta vinta in un freddo gennaio, in rimonta per 2-3, è stato l’input iniziale dove gli azzurri hanno compreso nonostante le difficoltà e l’addio di Khvicha Kvaratskhelia il vero valore del team.

Z- Zero quello offerto da Ngonge, Rafa Marin e Okafor. Giocatori che probabilmente non possono essere avvicinati minimamente al livello che il Napoli vuole puntare. Fanno gruppo, ma quando utili alla causa hanno sempre deluso.

A cura di Fortunato Condinno

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