Lo Zibaldone azzurro: Salernitana-Napoli dalla A alla Z

Riviviamo la partita di ieri pomeriggio con il classico gioco dell’alfabeto 

Atteggiamento diverso, come prevedibile, della Salernitana che si difende in massa provando a non subire l’imbarcata. Non basta per evitare i mugugni e le lamentele della tifoseria.

Basta un Napoli autorevole e ben organizzato per portare i tre punti a casa. Senza fare faville, ma riuscendo ad essere concreti ed efficaci.

Cinquanta punti in un solo girone: impeccabile il Napoli che non poteva pensare a qualcosa di meglio. Ora va raggiunto il traguardo più importante.

Decisivo il capitano. Nel momento fondamentale, allo scadere del primo tempo, Giovanni Di Lorenzo piazza il colpo vincente e consente al Napoli di indirizzare la gara sui binari più favorevoli.

Estro e cattiveria: incide ancora una volta Eljif Elmas, autore di una prova di alto livello. Tanta intensità, corsa e partecipazione evidente in occasione della rete del raddoppio con il palo colpito su un gran tiro.

Fraseggio spezzettato nei primi quarantacinque minuti, anche a causa di numerose irregolarità e perdite di tempo da parte dei padroni di casa.

Gestisce il doppio vantaggio il Napoli, mettendo in pratica una netta supremazia al cospetto degli avversari. Unico pericolo corso nel finale quando Piatek ha graziato i partenopei.

Hirving Lozano non è particolarmente appariscente nel primo tempo, poi riesce a giocare con maggiore intraprendenza nella ripresa. In crescita.

Infortunio muscolare patito dallo sfortunato Gyomber, alle prese con l’ennesimo stop stagionale. La Salernitana continua ad avere una lunga trafila di indisponibili.

Lesto e concreto il solito Victor Osimhen, che si avventa sul pallone e anticipa tutti per il gol del raddoppio. Tredici gemme.

Mario Rui entra in entrambe le azioni che portano il Napoli a segno. Sempre più perno delle combinazioni offensive. Difficile fare a meno della sua qualità in questo momento.

Non effettua sostituzioni anticipate Spalletti, che concede solo pochi scampoli di partita a Ndombele, Politano e Simeone. Curiosa scelta.

Ormai il Napi sembra una macchina perfetta, tuttavia non bisogna cullarsi sugli allori perché c’è ancora un girone da disputare con le unghie, con i denti e con la testa.

Pazzesco il guizzo di Ochoa, il quale compie un tuffo da felino negando ad Osimhen la gioia del terzo gol in seguito ad un colpo di testa molto potente e ben indirizzato. Spettacolare.

Quanto fa male vedere un derby con una tifoseria intera a casa. Il settore ospiti deserto è un colpo basso per tutto il mondo dello sport. Veicolare solo valori sani, niente violenza.

Risultato accettabile anche per i padroni di casa, che erano reduci dall’asfaltata di Bergamo. Saranno altre le occasioni per tentare di salvarsi con largo anticipo.

Superlativo anche Meret, che impedisce alla Salernitana di rientrare in partita compiendo un grande intervento su Piatek, anche con l’ausilio del palo.

Tempi perfetti per l’azione che porta al vantaggio del Napoli. Suprema l’intelligenza di Anguissa, il quale senza fretta e con una calma olimpica trova la giocata risolutiva.

Un giallo rimediato nel primo tempo fa entrare Kim Min-Jae nella lista dei diffidati. Per il resto solita prova di sostanza e concretezza.

Vilhena- Potrebbe fare molto di più considerando il bagaglio tecnico a disposizione. Dietro le punte, raramente riesce a produrre giocate degne di nota.

Zielinski- Fase di stagione opaca, come già accaduto nello scorso anno. Calo abbastanza preoccupantr perché manca la sua vivacità nello sviluppo della manovra.

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