MARINO E’ L’ARMA VINCENTE DI QUESTO NAPOLI

Il Napoli vince, convince, diverte, entusiasma. Lo fa con un gruppo di calciatori costato cifre importanti ma non eccessive: un mix di giovani di belle speranze ed esperti giocatori con decine di presenze nei campionati professionistici alle spalle. Sono tutti accomunati da una caratteristica: scelti da un uomo solo: Pierpaolo Marino.

Sono stato negativamente sorpreso da molte mosse del direttore generale degli azzurri fatte nel mercato estivo, ed oggi sono felice di essere stato smentito.

Il delicato ruolo del portiere innanzitutto: Gianello dopo la stagione scorsa ampiamente al di sopra della sufficienza è stato relegato al ruolo di secondo con l’arrivo del superlativo Iezzo. Il principale dubbio riguardava l’aspetto psicologico dello stesso Gianello che avrebbe dovuto accettare la panchina dopo un campionato così positivo. Ed invece Iezzo si sta rivelando un’ insuperabile saracinesca mentre Gianello accetta serenamente il ruolo di affidabile riserva.

Ma è nella costruzione della difesa che Marino ha mostrato tutta la sua abilità: via Scarlato, Ignoffo, Accursi, Bonomi e Mora ed ecco Savini, Maldonado e Briotti: un’autentica rivoluzione insomma. La stessa difesa che aveva offerto, anche in questo caso, un rendimento certamente positivo almeno nella seconda metà del campionato scorso. In particolare ceduto il capitano e napoletano Scarlato, in contraddizione con le parole del presidente De Laurentis che sognava proprio un Napoli formato da calciatori napoletani. Marino ha avuto anche in questo caso ragione: i difensori del Napoli non garantivano un rendimento completamente soddisfacente ed era necessario cambiare, anche a costo di sacrificare un napoletano pur di salvaguardare il tasso tecnico. Ed ecco i nuovi, più il recupero della colonna Romito, tra l’altro scommessa del campionato precedente proprio del DG azzurro. La conferma di quello che dico ci è data da un numero incredibile: tre reti subite in 11 gare: migliore difesa dalla A alla C2.

Passiamo al centrocampo: ceduti Consonni e Corrent, arrivati Bogliacino, Amodio e De Palma. Il primo si sta mettendo in mostra come il centrocampista più completo del campionato, mentre per Amodio e De Palma il giudizio deve essere rimandato perché stanno giocando poco.

L’attacco, infine, ed anche qui l’operato del manager è stato eccellente, ma questa volta perché non ha cambiato nulla. E si perché gli avanti azzurri sono stati il tallone d’Achille della scorsa stagione, soprattutto con Calaiò molto al di sotto delle aspettative, e con l’immensa difficoltà di andare a rete. Ed invece reparto confermato più l’arrivo della promessa Grieco. Il risultato? Calaiò capocannoniere e secondo attacco del girone.

Dopo i grandi Allodi e Moggi, gli indimenticati manager del passato, il Napoli non poteva chiedere di meglio: è Pierpaolo Marino l’arma in più della capolista partenopea, il cui operato può essere fedelmente sintetizzato utilizzando una frase da lui stesso citata qualche settimana fa:"il tempo con me è galantuomo".

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