NAPOLI-FIGC, SCONTRO FRONTALE

Fallita la conciliazione, si passa allo scontro frontale. Un tutti contro tutti che, inevitabilmente, porterà a vincitori e vinti. La giornata del Napoli presso la Sala Giunta del Coni si è conclusa nel tardo pomeriggio di sabato. Sette, alla fine, i ricorsi rimasti in piedi. I legali del club di Aurelio De Laurentiis (dieci in tutto, con in testa l’avvocato Edoardo Chiacchio) hanno rinunciato a procedere nei confronti di Catania, Crotone e Triestina. Sono restati in piedi i ricorsi contro Arezzo, Ascoli, Brescia, Mantova, Pescara, Piacenza e Vicenza. Due di questi, quelli contro Pescara e Vicenza, potrebbero essere giudicati inammissibili dal punto di vista procedurale. Il Napoli chiede l’esclusione dalla B dei due club che, di fatto, in questo momento sono squadre di serie C1, e che solo con un ipotetico (anche se probabile) ripescaggio acquisirebbero il diritto a partecipare al campionato cadetto.

Sul resto dei ricorsi c’è massimo riserbo, anche perché le udienze davanti alla Camera arbitrale sono state lunghe e intense. Più di due ore è durata la prima, quella contro l’Arezzo. Toni alti in aula, triangolo legale infiammato: da una parte il pool di professionisti del Napoli, dall’altro quelli della squadra convenuta e infine cinque legali della FIGC (con gli avvocati Gallavotti e Medugno in testa) che sollevavano continue eccezioni procedurali. Tutte respinte, visto che la commissione dei cinque arbitri presieduta da Luigi Ronzani ha anche ammesso con riserva un documento presentato dal Napoli che attesta l’evasione dell’Inail da parte delle società portate in aula. La Commissione non lo ha rigettato, e si è riservata di decidere. "Un dato confortante", hanno detto i legali del Napoli. Lunga e decisa l’arringa pronunciata da Chiacchio, mirata a far passare l’Inail come ente previdenziale, e come tale da regolare entro il 30 giugno pena la non ammissibilità al campionato di appartenenza. I virgolettati del ministro Maroni avranno certamente impreziosito la tesi del legale napoletano. Su questo punto, sono stati raggiunti apprezzabili risultati. Il rebus riguarda il passo immediatamente successivo, e cioè dimostrare che effettivamente le squadre in questione abbiano evaso l’Inail. I club portati in giudizio contestano la veridicità e l’ammissibilità del documento portato in aula dal Napoli. "La documentazione del Napoli è inammissibile – ha detto Mariano Della Porta, avvocato del Mantova -. Non se ne conosce la provenienza e la veridicità. È una stampata di un computer". Sulla stessa linea anche Ruggero Stincardini, rappresentante legale di Arezzo, Ascoli, Catania e Piacenza: "Il documento presentato dal Napoli è la schermata di un PC di cui non è certa la provenienza, con dati non riconducibili a precisi elementi". Non entra nel merito del ricorso del Napoli il legale del Brescia, Carlo Ghirardi: "Siamo sereni, siamo riusciti a fare tutto quanto andava fatto. E, quindi, siamo convinti di aver dimostrato che la posizione del Brescia è inattaccabile".

I legali del Napoli hanno chiesto alla Commissione arbitrale di verificare l’effettivo stato dei pagamenti Inail dei club citati. L’ultimo prospetto circolato – ma da verificare – mette in rilievo le seguenti pendenze: Arezzo 63.000 euro; Ascoli 109.000 euro; Brescia 145.000 euro; Mantova 20.000 euro; Pescara 147.000 euro; Piacenza 36.000 euro; Vicenza 101.000 euro. Tutti si sono detti in regola, ma bisognerà anche accertare la data dei versamenti effettuati: il termine perentorio (C.U.189/A del 15 marzo 2005, allegato B punto 7) era quello del 30 giugno. I dati della documentazione che il Napoli ha presentato sono stati reperiti dagli avvocati della Filmauro. Sarà probabilmente il peso che gli arbitri daranno a questi incartamenti ad influire in maniera determinante sull’esito della sentenza, che arriverà nella giornata di martedì. Il Napoli in ogni caso è già pronto per andare al Tar del Lazio, sia nel caso il Coni dovesse respingere i ricorsi, sia nell’eventualità in cui i club portati in giudizio volessero impugnare davanti ai giudici dello Stato una sentenza favorevole alla società partenopea. E proprio davanti ad un tribunale amministrativo il Napoli avrebbe serie speranze di spuntarla, anche perché potrebbe contare su appoggi importanti, in primis quello del Ministro del Welfare, Roberto Maroni, così come quello del Comune di Napoli ed eventualmente della Curatela fallimentare.

La vicenda tuttavia non si chiuderà neanche dopo il Consiglio di Stato, quale che sia il verdetto dell’ultimo grado di giudizio che si pronuncerà sulle controversie in atto nella prima settimana di agosto. Molti club hanno infatti preannunciato di voler adire vie legali nei confronti del Napoli. E’ il caso del Pescara: "Abbiamo chiesto la loro condanna per lite temeraria – dice il presidente Paterna – e il conseguente pagamento delle spese processuali ma anche dei danni, perché in questo modo ci stanno impedendo di fare mercato". Un mercato che, nel caso del Pescara, sarà ancora più povero di quello degli ultimi anni, visto l’esiguo budget stanziato dall’imprenditore di Bellante. Come a dire: anche se retrocedo, se ho il bilancio a posto fin quando non cambiano queste regole mi ripescano lo stesso. Intenzionate ad adire vie legali anche alcuni degli altri club. Prima di farlo, attenderanno il giudizio dei tribunali, anche se l’ipotesi di una loro cancellazione per far posto al Napoli è da scartare: se il Napoli si vedesse riconosciute le proprie ragioni, l’allargamento della B sarebbe inevitabile. E per la FIGC sarebbero guai seri.

Parallelamente ai ricorsi al Coni, il Napoli segue con attenzione anche il caso-Genoa. La Disciplinare ha disposto che le intercettazioni telefoniche possono essere utilizzate per il processo. Enrico Preziosi ha fornito la sua versione sia sulle frasi incriminate da lui pronunciate al telefono che sulla valigetta di denaro trovata in mano a Pino Pagliara, al tempo dei fatti direttore generale del Venezia. Il Procuratore Federale ha chiesto la retrocessione all’ultimo posto del campionato di B del club rossoblu. La sentenza di primo grado dovrebbe arrivare in settimana. In caso di retrocessione in C1 del Genoa e di ulteriori bocciature per Messina, Perugina e Salernitana, il Napoli verrebbe ripescato in B come quarta avente diritto.

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