La recensione del film “Sarò con Te”: ennesima genialata di De Laurentiis?

La sera del 4 maggio 2023, un po’ dopo la calata definitiva della luna il Napoli di Luciano Spalletti tocca con le mani il cielo. Pareggiando per 1-1 contro l’Udinese trova il suo terzo scudetto, 33 anni dopo l’ultimo. Una luce accecante, nuova e infernale che si infrange sull’Italia dominata da un azzurro che viene festeggiato ovunque, dal piccolo borgo italiano passando ai Continenti extra-europei. Ad un anno dalla clamorosa impresa della squadra guidata da Luciano Spalletti, il presidente Aurelio De Laurentiis propone un must nella sua conoscenza. Ci propone un film di 140 minuti sulla vittoria dello Scudetto della squadra della quale lui è patron, un momento per far rivivere quelle emozioni ai tifosi più appassionati. Visionato dal redattore di PianetaNapoli.it l’aspirante giornalista Fortunato Condinno vi propone la recensione del film. Una valutazione che non presenta alcuno spoiler. Può esser letta tranquillamente anche da tifosi che non hanno voluto oppure non vorranno visionare il capolavoro proposto.

La recensione del film “Sarò con Te”:

365 giorni dopo il trionfo ad Udine e i successivi festeggiamenti, il 4 maggio 2024 esce nelle sale il film che riprende le emozioni della passata stagione nelle sale. Toccando subito dati numerici, il film proposto da De Laurentiis ha toccato picchi record. Mantenendo addirittura stime di visione simili a quelle di Avatar 2, in Italia il suo incasso dopo le prime 24H è da record. Il documentario, andato in scena al pubblico per la prima volta venerdì 3 maggio, ha creato un certo entusiasmo tra i seguaci. Allo stesso tempo però, si è acceso un dibattito: visto il difficile momento della squadra, merita la visione? La risposta a questa domanda è un netto sì. Lasciando lontano qualsiasi teoria cospirazionista legato agli incassi che il patron riceverà, rivedere tutto ciò che ha reso grande la squadra di Spalletti è un qualcosa che celebra ancor di più un condottiero come l’ex allenatore azzurro. Non solo, anche gli addii di Kim e Giuntoli visto il loro ruolo fondamentale nello spogliatoio e che possiamo ritrovare evidenziato nel film, ha un gusto amaro che ci aiuta a comprendere la debacle di quest’anno.

Parliamo più di un film o di una Serie Tv?:

Il docu-film, senza ombra di dubbio, prende spunto da All or Nothing, celebre serie esclusiva di Amazon Prime Video che mette in evidenza tramite una serie tv le celebri squadre europee come Juventus e soprattutto Manchester City. Il marchio, nato inizialmente per raccontare le stagioni di alcune squadre di football americano, è stato talmente apprezzato da divenire un prodotto di punta della multinazionale. Questo, ha permesso la nascita di titoli ispirati da questa nuova tipologia di racconto. Tra i tanti, vi è Sogno Azzurro. La bellissima docu-serie della Rai che ripercorre l’avvicinamento della Nazionale italiana a Euro2020 con i successivi festeggiamenti per la vittoria. Non a caso, il regista Andrea Bosello ha affermato, nel corso della conferenza stampa di presentazione del film, di aver originariamente concepito una Serie Tv di 4 episodi. È stato Aurelio De Laurentiis ad optare per la realizzazione di un film. Poiché a suo parere, questo prodotto meritava la visione in sala, rispetto ad una mini-serie che dovrà esser visualizzata su piattaforme streaming. Scommessa perfettamente centrata. L’ambiente cinematografico conferisce la giusta atmosfera alla proiezione, dandole anche una certa epicità. Per il modo in cui il film ci viene proposto e i suoi dietro le quinte ci sembra molto più simile ad una Serie Tv rispetto ad un film vero e proprio.

L’album dei ricordi che apre il film:

Il ventaglio di ricordi che ci apre il film è un qualcosa di unico, quasi una dose letale. Si parte dalla sfida contro il Verona, vinta per 2-5 con le prime parole di Simeone sul fenomeno arrivato quasi come uno sconosciuto, Khvicha Kvaratskhelia. Si passa per il 4-0 di Monza fino ad arrivare alla sosta per il Mondiale. Dove Paolo Condò grande giornalista di SkySport ed unico italiano che vota per il Pallone d’Oro analizza il lavoro tecnico di Spalletti. Gli interventi continui di Fabio Cannavaro e Geolier, noto cantante partenopeo che ha anche composto la colonna sonora, sulla passione azzurra. Interventi anche di Federica Zille, inviata DAZN, ci fanno comprendere come anche al di fuori dell’ambiente napoletano quanto la squadra di Spalletti incutesse timore agli avversari. C’è uno spazio legato anche alla Champions League prima della, forse clamorosa, eliminazione contro il Milan di Stefano Pioli. Un qualcosa che, forse, durante un’annata perfetta ha macchiato un’ala di imbattibilità che aleggiava a Castelvolturno. Si arriva poi alla festa finale quella contro l’Udinese, prima del trionfo ufficiale contro la Sampdoria. Il punto di forza del film sono i dialoghi all’interno dello spogliatoio prima della partenza verso i corrispettivi stadi dove gli azzurri avrebbero giocato. In una stagione dove forse nessuno avrebbe immaginato tale epilogo si parte da gennaio con le riprese dietro le quinte. Tra i giocatori più attivi nell’intervista durante il film troviamo Simeone, Osimhen, Kvaratskhelia e soprattutto Anguissa e Di Lorenzo. Forse, ecco, una nota più dolente è legata alla possibilità di non aver permesso a tutti i giocatori di esprimere le proprie emozioni dopo un’annata clamorosa. Infine le parole filosofiche di Spalletti e di Cristiano Giuntoli saranno quelle che vi rimarranno più impresse.

I punti deboli e la votazione complessiva:

Al netto delle considerazioni su questa stagione fallimentare e su tutte le legittime critiche che si possono fare, questo film merita di essere visto. Perché è la celebrazione di un momento felice, che non potrà essere cancellato da nessun tipo di delusione. Ad esempio, il fallimento non ha rimosso la memoria degli anni di Maradona. Cosa manca al film? Forse qualche retroscena in più, come anticipato in precedenza, e qualche intervento di più giocatori sarebbe stata un’idea migliore per rendere tutti partecipi di una clamorosa impresa. Il lavoro svolto dai registi e dall’archivio dati alla quale il Napoli ha fatto riferimento è stato fantastico, una votazione da 8.5 su 10. Per il momento ricordiamo a tutti i lettori di PianetaNapoli.it che il film è visibile solo nelle corrispettive sale che ritrovate sul sito ufficiale degli azzurri. Ancora non si sa se il docu-film sarà visibile su piattaforme streaming durante le prossime settimane. Un grande lavoro fatto dall’equipe azzurra, ora bisogna pensare solo al futuro e ricostruire delle basi che, almeno per ora, mancano completamente. 366 giorni dopo, il Napoli è anni luce indietro a quello che vedrete nel film.

A cura di Fortunato Condinno

 

 

FORTUNATO CONDINNO

 

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